Poste
Amato promette: «ispezione
su mancanza di kit»
Finalmente il Viminale batte un colpo sulla cronica mancanza dei kit agli uffici postali, che da dicembre hanno preso in mano la gestione dell'invio delle pratiche per chiedere il rinnovo del permesso e i ricongiungimenti famigliari. Dopo la puntata di «Striscia la notizia» che denunciava il noto problema, il ministro Giuliano Amato ha chiesto una verifica. Se dovessero essere accertate inadempienze così macroscopiche, ha detto, si provvederà a revocare la convenzione.
Cittadinanza
Modifiche al regolamento
per concessioni più semplici
Novità sul fronte dell'acquisizione della cittadinanza. Aspettando il ddl che dovrebbe diminuire il tempo di permanenza in Italia (da 10 a 5 anni), il ministero dell'Interno ha emanato una circolare che cerca di favorire la naturalizzazione. Tra le novità: nel valutare i dieci anni di residenza saranno «abbonati» gli spostamenti fuori dall'Italia per motivi sociali, di lavoro e di studio. Il reddito richiesto sarà valutato in base non soltanto al reddito del richiedente, ma dell'intero nucleo famigliare.
Roma
Gli immigrati portestano:
«qui non cambia niente»
Un presidio in piazza dell'Esquilino e un volantinaggio, in occasione dell'incontro che ieri pomeriggio il comitato immigrati di Roma e l'associazione Duumchatu ha ottenuto con un rappresentante tecnico del ministero dell'Interno. «La vita degli immigrati e dei lavoratori stranieri viene continuamente vessata dalle assurde leggi sull'immigrazione, che non vengono modificate neanche laddove si potrebbe intervenire con modifiche di tipo amministrativo», denuncia Siddique Baciu dell'Associazione Duumchatu. Tra le altre cose, l'abitudine di alcune ambasciate a chiedere l'esame del Dna per concedere il ricongiungimento famigliare, i tempi lunghissimi per ottenerlo, il fatto che persino la variazione del numero del passaporto e dell'indirizzo sul permesso di soggiorno è stato affidato a Poste, dove l'immigrato deve pagare per poter inviare le pratiche. «Le risposte che ci sono state date sono insoddisfacenti: il Viminale sostiene, ad esempio, che sono le questure a dover variare i dati sul permesso di soggionro. Ma vadano in questura, dove viene detto a tutti di rivolgersi a Poste». E' stata confermata, inoltre, la pratica della richiesta del dna, dove ci sono problemi per verificare i documenti rilasciati dal paese di provenienza: «Un attentato alla privacy», denuncia il Comitato immigrati.
Lavoro
Sono 163 mila i migranti
richiesti dalle imprese italiane.
Il dato la dice lunga: secondo i dati della camera di Commercio di Milano presentati ieri, le imprese italiane chiedono 163 mila lavoratori stranieri, di cui 30 mila in Lombardia. Finora, il più grande decreto flussi mai realizzato ha previsto 170 mila nuovi ingressi per il 2006, in cui venivano compresi anche i lavoratori domestici, gli autonomi, gli stagionali. A cui è seguito il riesame delle 350 mila domande pervenute, ancora da realizzare. finora sono stati rilasciati pochi nulla osta.
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