«E’ allarmante la condizione dei detenuti nelle quattro carceri irpine. Non ci sono spazi verdi e gli spazi di socialità sono quasi del tutto inesistenti». Queste sono solo due delle pecche riscontrate nei penitenziari della provincia di Avellino e pubblicate nell’ultimo libro dell’Osservatorio di Antigone (si tratta del quarto rapporto dalla sua fondazione) sulle condizioni di detenzione nelle carceri italiane. Questa quarta inchiesta è stata condotta da Gennaro Santoro, osservatore campano di “Antigone” e membro del dipartimento giustizia del Prc. Nel corso della sua inchiesta campana ha avuto modo di entrare negli istituti di pena di Avellino (Bellizzi), Ariano Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi e Lauro. L’ultima visita è stata quella di Ariano, effettuata il 10 novembre scorso. Ed ecco le altre disfunzioni, in sintesi, che ha messo nero su bianco nel libro uscito da poco: «Il magistrato di sorveglianza entra in istituto rarissimamente (in media, una volta ogni quattro mesi) e i corsi di formazione professionale sono stati sospesi a causa di problemi sorti in seno al consiglio regionale. In questo modo il reinserimento sociale del condannato diviene una chimera. Ariano è l’unico istituto che ho visitato dove non vi sono detenuti che lavorano all’esterno o in semilibertà. In questo contesto, nonostante l’impegno dell’amministrazione penitenziaria e degli operatori, il reinserimento sociale dei ristretti diviene una chimera. Ed è interesse e diritto dei cittadini liberi che chi esce dal carcere non commetta più reati. A questo proposito dobbiamo tener presente che il tasso di recidività è di quattro volte superiore per chi esce dal carcere rispetto a chi sconta la pena in misura alternativa. E i numeri sono imparziali indicatori di una tendenza che deve farci riflettere».
Questa quarto rapporto, a differenza dei precedenti, fotografa una a una le 208 carceri italiane, individuando, sulla base delle visite agli istituti penitenziari effettuate in prima persona dall’Osservatorio di Antigone, sulle condizioni di detenzione: i punti critici, le note dolenti, le iniziative più importanti che riguardano ciascuna di esse. Carcere per carcere, vengono dati i numeri relativi alla capienza e alle presenze di detenuti prima e dopo l’indulto. Il volume offre anche una riflessione sulla situazione generale del nostro sistema penitenziario, sulla qualità e l’organizzazione interna, nonché un documento sugli episodi di violenze e maltrattamenti avvenuti negli ultimi anni
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