Già in precedenza abbiamo segnalato diversi problemi legati al rilascio di questo titolo, con una lettera inviata al Ministero dell’Interno e sottoscritta anche dall’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione.
Questa volta è la Questura di Forlì ad adottare un provvedimento di diniego del pds CE per soggiornanti di lungo periodo in maniera assolutamente anomala.
A farne le spese un cittadino Albanese che, in possesso di tutti i requisiti previsti a norma di legge, una volta inoltrata la sua richiesta di ottenere lo status di lungo soggironante, si è visto rigettare la domanda con motivazioni legate alla "transitorietà del suo contratto di locazione".
La Questura di Forlì non ritiene "possibile provedere al rilascio del predetto titolo poiché dalla documentazione prodotta è emerso che la S.V. displone attualmente di un alloggio temporaneo che non permette la concessione di tale titolo" senza peraltro espicitare alcun riferimento normativo.
Il cittadino Albanese, che si è preoccupato di fornire anche la documentazione relativa alla proroga della locazione in scadenza, è titolare di un contratto che riporta nell’intestazione la denominazione di "Contratto di locazione ad uso abitativo di natura transitoria per le esigenze abitative degli studenti universitari" con validità triennale, rinnovabile annualmente e con cessasione al termine dei tre anni senza necessità di disdetta dalle parti contraenti.
Come altri cittadini stranieri, il soggetto interessato ha reperito con difficoltà un alloggio nel mercato privato immobiliare e una volta trovato un alloggio disponibile, ha accettato le condizioni proposte dalla controparte, senza preoccuparsi della tipologia dell’atto, evidentemente più vantaggiosa per il locatore.
Legittima o meno e comunque non dipendente dalla sua volontà, la tipologia del contratto di affitto non è un requisito richiesto dalla normativa per il rilascio del pds CE per soggiornanti di lungo periodo ceh in materia di alloggi prevede semplicemente il requisito dell’idoneità alloggiativa.
Il diniego appare quindi illegittimo.
Oltre al danno segue la beffa, visto che la stessa Questura di Forlì ha segnalato la necessità di revocare lo status di lungo soggiornante anche alla moglie del cittadino albanese che aveva ottenuto il titolo due anni prima con gli stessi requisiti dell’interessato.
Il Ministero dell’Interno però non sembra ritenere opportuna una presa di posizione sulle molte prassi discostanti dalla normativa che si stanno attuando in molti uffici che ad esso ed alla legislazione in materia dovrebbero rispondere.
Vai alla lettera di Melting Pot Europa inviata al Ministero dell’Interno e sottoscritta dall’ASGI
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