Sui giornali si parla sempre di sicurezza declamando dati che creano panico tra la gente e tacendone altri. Il dibattito sull'aumento dei reati predatori post indulto dimostra, ancora una volta, la scorrettezza delle Istituzioni e dei media rispetto un tema assai delicato
Sui giornali si parla sempre di sicurezza declamando dati che creano panico tra la gente e tacendone altri. Il dibattito sull'aumento dei reati predatori post indulto dimostra, ancora una volta, la scorrettezza delle Istituzioni e dei media rispetto un tema assai delicato. Si citano a sproposito il dossier 2006 sull'andamento dei delitti del ministero dell'Interno e il rapporto "Banche e Sicurezza 2007" dell'Osservatorio sulla sicurezza fisica dell'Associazione bancaria italiana sostenendo che l'indulto ha causato un forte aumento delle rapine. Secondo un articolo de La Stampa dell'8 maggio, ad esempio, il Viminale afferma che «nel periodo agosto-ottobre 2006 si è registrato rispetto all'anno precedente un incremento di 1.952 rapine e di 28.830 furti». Che questo aumento sia (anche) effetto dell'indulto, viene confermato dal dato che fino al luglio scorso, e cioè prima dell'entrata in vigore del provvedimento di clemenza, «tali fenomeni presentavano una leggera flessione». Fin qui tutto bene, ma sia il Viminale che i media hanno trascurato altri elementi e altri dati che avrebbero potuto restituire ai cittadini un quadro più nitido sull'andamento dei delitti predatori nel nostro paese.ll momento del fine pena rappresenta per molte persone una fase di grande smarrimento, soprattutto per chi non ha una rete di riferimento all'esterno. Per aiutare ad orientarsi una volta fuori...
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