A Milano è boom di artigiani stranieri
A Milano e provincia, le imprese artigiane con titolare straniero sono cresciute del 18,6% in un anno, e hanno ormai superato quota 8mila. Si concentrano soprattutto nei settori dell'edilizia, dei servizi di pulizia, degli autotrasporti e della ristorazione. Lo ha reso noto l'Unione artigiani della provincia. In testa alla classifica ci sono i titolari di origine egiziana (2.2662), seguiti da romeni e albanesi. Il primato degli imprenditori nati in Egitto è superato solo dai sudamericani per i trasporti e dai cinesi per abbigliamento e pelletteria
MILANO - Le imprese artigiane con un titolare straniero a Milano e provincia sono aumentate del 18,59% in un anno, dal 2005 al 2006. Si tratta di 1.266 unità in più in un solo anno, che fanno salire il totale delle aziende di questo tipo a 8.073. E' quanto emerge dai dati forniti dall'Unione artigiani della provincia di Milano.
In generale, le aziende condotte da stranieri costituiscono oggi il 10,97% del totale (nel 2005 erano il 9,38%). Entrando nel dettaglio delle nazionalità, emerge che Milano e provincia continuano ad essere decisamente "egiziane". Infatti l'Egitto, con le sue 2.662 aziende, rappresenta il 32,97% del totale. Seguono, con valori sensibilmente inferiori, due paesi dell'Est europeo, la Romania e l'Albania. Pressoché tutte le altre nazioni fanno registrare una notevole crescita numerica. In particolare le nazionalità che si sono maggiormente rafforzate sono quelle dell'Est Europa: l'Ucraina (+ 66,60% rispetto al 2005), la Moldavia (+ 55,17%), la Romania (+ 25,77%).
Il settore dove sono maggiormente presenti le aziende di stranieri è quello dell'edilizia: più della metà del totale delle imprese artigiane che operano a Milano e provincia sono gestite da stranieri. Il dato numerico, rispetto al 2005, è cresciuto di quasi 1000 unità (+24,83%). Seguono i "servizi vari", che comprendono attività di imprese di pulizia, di assistenza alla persona, di consegne a domicilio. Di poco inferiore il numero di imprese di autotrasporto.
Gli aumenti più rilevanti in questi ultimi 12 mesi, oltre all'edilizia, interessano la metalmeccanica e impiantistica (a dimostrazione che è in atto una significativa crescita del livello di qualifica professionale) e il settore dell'alimentazione e ristorazione (per entrambi cresce anche l'incidenza sul totale).
Il 'dominio' dell'Egitto è interrotto solamente nel settore dei trasporti, dove prevalgono operatori provenienti dal Sudamerica (Perù e Ecuador), e dalla presenza cinese nel ramo abbigliamento e (in misura pressoché esclusiva) in quello della pelletteria.
Il segretario generale dell'Unione artigiani della Provincia di Milano, Marco Accornero, in base ai dati raccolti, sottolinea la significativa “crescita dell'imprenditorialità immigrata nell'universo dell'artigianato, che di fatto incide in misura sempre maggiore nella crescita complessiva del settore e concorre sempre più a mantenere attivo il saldo tra natalità e mortalità d'impresa". Inoltre, cresce la tendenza degli immigrati ad affrontare il non semplice percorso per avviare una propria attività, dotarsi di dipendenti, fronteggiare la burocrazia, crearsi spazi sul mercato.
Ma "si nota chiaramente - ha osservato Accornero - che, l'imprenditorialità straniera si orienta verso alcune specializzazioni (edilizia, metalmeccanica, servizi, trasporti) trascurando quasi totalmente il cosiddetto 'artigianato d'arte, cioè quello che contraddistingue la tradizione italiana (lavorazioni del legno, ferro, ceramica, tessuto, preziosi, vetro)". L'Unione artigiani si è detta pronta ad affrontare il cambiamento e per questo si è dotata di servizi specificatamente indirizzati agli operatori stranieri, cercando di agevolarli nei percorsi gestionali.
(AGI)
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