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Parigi, nuovi scontri nella banlieue. Attaccata la polizia: 30 agenti feriti, La Repubblica, 26/11/07

Dopo i disordini di ieri, si riaccende la guerriglia urbana alla periferia della capitale
Le violenze dopo l'incidente in cui due giovani in moto sono morti nell'urto contro un'auto di agenti

Parigi, nuovi scontri nella banlieue. Attaccata la polizia: 30 agenti feriti

Le forze dell'ordine indietreggiano mentre i ragazzi si fanno scudo con i bidoni dei rifiuti
Appelli alla calma da parte delle autorità e timori che riesplodano incidenti come nel 2005

PARIGI - Si riaccende la guerriglia urbana a Villiers Le Bel, a una ventina di chilometri da Parigi, dove ieri sono morti due ragazzi nello scontro della loro moto con un'auto della polizia. Dopo il bilancio degli incidenti di ieri - venticinque poliziotti, tra due gravi, ed un pompiere feriti; un commissariato incendiato e un altro assaltato; nove persone arrestate; almeno 28 auto incendiate e numerosi negozi devastati - stasera, per la seconda notte consecutiva, gli agenti hanno sparato gas lacrimogeni contro un gruppo di giovani che li bersagliava con petardi e bombe carta.

Testimoni raccontano di aver visto le forze dell'ordine costrette ad indietreggiare mentre i ragazzi avanzavano con i bidoni dei rifiuti usati come scudi. Almeno trenta agenti sono rimasti feriti. Date alle fiamme 25 auto tra cui un camion della spazzatura e una camionetta della polizia. Cortei di giovani hanno sfilato per le strade della città mostrando le foto di Moushin, 15 anni, e Larami, 16 anni, morti ieri nell'incidente con l'auto della polizia. Una troupe di France3 è stata aggredita; un reporter picchiato e la sua telecamera rubata. Torna lo spetto del 2005 quando i giovani immigrati diedero alle fiamme le periferie della capitale.

Un paio d'anni fa, a morire furono due maghrebini a Clichy-sous-Bois, fulminati in una cabina elettrica dove cercavano rifugio inseguiti da una pattuglia di agenti. Questa volta la scintilla è scoccata ieri pomeriggio dopo l'incidente costato la vita a due minorenni. Attorno ai loro corpi si è adunata una folla inferocita: anche questa volta la gente ha dato la colpa ai poliziotti ma sembra invece che l'auto non stesse inseguendo la moto bensì che l'incidente sia stato causato dal mancato rispetto di una precedenza.
La notizia dell'incidente si è diffusa in un battibaleno e la rivolta è stata immediata. Un commissario giunto sul posto è stato picchiato da alcuni giovani con bastoni, mentre bande di ragazzi cominciavano a incendiare auto e devastare cabine telefoniche. Verso le 19.30 si era ormai riunito un centinaio di adolescenti con il viso coperto, armati con sbarre di ferro. Dopo aver incendiato la locale stazione di polizia, gli scontri si sono poi estesi alla vicina municipalità di Arnouville-les-Gonesse dove il commissariato è stato devastato. Nel corso di sei ore di violenze, sono stati anche saccheggiati alcuni negozi.

La situazione è tornata alla normalità solo dopo l'intervento di rinforzi di polizia giunti da tutta l'area de l'Ile de France. Il timore è che le banlieue delle grandi città francesi tornino ad incendiarsi come accadde dopo la morte di due adolescenti inseguiti dalla polizia nell'ottobre 2005, a Clichy-sous-Bois.

Nicolas Sarkozy dalla Cina dove si trova in visita ufficiale lancia appelli perchè si lasci alla giustizia indicare le responsabilità. Stessa linea anche da parte del ministro dell'interno Michele Alliot-Marie, alla sua prima dura prova da quando si trova a Place Boveau. Tutti chiedono e promettono giustizia. "E' indispensabile che si conoscano con precisione e senza dubbi le cause dell'incidente" e che "si lascino polizia e magistrati fare il loro lavoro" ha detto il ministro il quale ha espresso "emozione e tristezza" per la morte dei due ragazzi. Ha anche chiesto calma perché "le agitazioni e le violenze non servono a far avanzare le cose".

Il segretario socialista Francois Hollande rinfaccia al governo che le violenze sono l'espressione di "una crisi sociale profonda". Stessa lettura di un sindacato di polizia, SGP-FO, per il quale rispetto al 2005 "le cause sociali della situazione nei quartieri sensibili restano le stesse e la polizia non può, da sola, rispondere".
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