Roma, nelle scuole arrivano i menù etnici
Una nazione al mese nelle mense delle scuole romane. E' il progetto "Ogni mese un paese", promosso dall'assessorato alle Politiche educative e scolastiche del Comune di Roma, in collaborazione con l'università La Sapienza e con l'istituto San Gallicano. Si conosceranno i piatti, la storia e la cultura dei paesi più rappresentati in Italia. Si comincia con il Bangladeshdi Antonia Ilinova
ROMA - Da questo ottobre a maggio del prossimo anno, ogni mese nelle mense delle scuole romane entrerà una nazione, con la sua cultura culinaria e la sua storia. Si tratta del progetto “Ogni mese un paese” promosso dall'assessorato alle Politiche educative e scolastiche del Comune di Roma, in collaborazione con l'università “La Sapienza” e con l'istituto San Gallicano.
Zuppa alla rapa rossa polacca, riso basmati del Bangladesh, patate alla peruviana, involtino di carne con foglie di verza romena, pollo in agrodolce filippino e cous cous del Marocco. Ai 160mila bambini che mangiano nelle scuole dell'infanzia, elementari e medie, per un giorno al mese verrà servito un menù etnico appartenente a uno degli otto paesi maggiormente rappresentati in Italia. Si comincia con il Bangladesh e a seguire ci sono Romania, Albania, Polonia, Perù, Cina, Marocco e Filippine.
“Abbiamo sempre pensato al pranzo come a un momento anche educativo – dice l'assessore Maria Coscia – per questo abbiamo voluto dare spazio all'incontro tra diverse tradizioni gastronomiche. E' un altro modo per far conoscere ai bambini italiani altre culture e allo stesso tempo di non far perdere ai migranti le loro radici. Tutto verrà accompagnato da un'adeguata informazione per i genitori e l'assoluta garanzia sulla sicurezza degli alimenti, in modo da evitare un approccio errato con l'iniziativa”.
Il progetto è infatti accompagnato da otto opuscoli, uno per ogni paese, tramite cui mamme, papà, insegnanti e alunni, potranno conoscere la storia nazioni interessate, attraverso aspetti socio-economici, ambientali, alimentari. Tra una fotografia e l'altra si parla anche del fenomeno migratorio, dei cibi simbolici, di festività, fiabe e curiosità. Non mancano le ricette delle pietanze che verranno offerte ai bambini.
Spiega Aldo Morrone, uno dei realizzatori dell'iniziativa: “Con questo progetto abbiamo voluto dimostrare che le differenze rappresentano una ricchezza. Contemporaneamente, vogliamo educare i più piccoli a un'alimentazione sana, fatta di prodotti sicuri e genuini. I cibi sono sempre gli stessi, la diversità sta nelle combinazioni e nelle spezie. Ma nulla è lasciato al caso, dietro questa idea c'è un grande lavoro scientifico”.
A Roma gli stranieri che frequentano le scuole, dal nido alle superiori, sono circa 30mila, 9 percento del totale, e appartengono a 170 diverse nazionalità. “La ristorazione deve essere un'occasione di scambio - dice Paola Scardella, una delle ideatrici – vorremmo che il giorno dedicato al menù etnico diventi un giorno di festa e che dia modo di abituare il palato dei bambini a sapori nuovi, così da aprire la loro mente alle diverse culture”.
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