Commento dell’Avv. Marco Paggi
Era ora! Finalmente sono stati forniti chiarimenti in materia sanitaria ai cittadini extracomunitari a seguito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno del 20 febbraio.
In pratica, con la nuova circolare del Ministero della Salute, vengono forniti chiarimenti sul diritto di iscrizione al SSN (Servizio Sanitario Nazionale) ovvero il rilascio della tessera sanitaria, in particolare il diritto alla conservazione dell’iscrizione sia durante la fase di rilascio del primo permesso di soggiorno (per chi arriva in Italia attraverso i flussi d’ingresso per lavoro subordinato), sia durante la fase del rinnovo.
E’ noto che grazie alla grande efficienza – si fa per dire – della nuova procedura postale, che comporta tempi di attesa incalcolabili, il problema dell’iscrizione al SSN e del mantenimento della stessa è molto diffuso. Più lungo è il tempo di attesa del rilascio del pds più alta è la probabilità che ci sia l’esigenza di prestazioni sanitarie con tutti i problemi connessi. Questo riguarda tutti i cittadini extracomunitari in generale.
Per quanto riguarda i cittadini comunitari, si tratta di un problema che teoricamente non dovrebbe sussistere proprio perché l’iscrizione anagrafica o, nel caso di rilascio della carta di soggiorno, permette di risolvere il problema per almeno 5 anni.
La circolare del Ministero della Salute prende spunto dalla Direttiva del Ministero dell’Interno del 20 febbraio 2007 la quale afferma, in materia di diritti dello straniero, che durante la fase di rilascio del primo pds come pure durante la fase di rinnovo, lo straniero conserva tutti i diritti derivanti dal permesso, di cui sta attendendo il rilascio.
Quindi non si tratta di una persona irregolare o clandestina ma una persona che deve essere considerata e trattata, sotto ogni punto di vista, regolarmente soggiornante e munita di diritti.
L’esatto opposto di quanto accade spesso presso gli sportelli delle amministrazioni sanitarie che, con la scusa della mancanza del permesso (perché chi è in attesa del rinnovo esibisce solo il cedolino rilasciato dalla Posta) tendono ad ignorare il valore giuridico della ricevuta di cui si è in possesso. Una prassi questa che comporta il rifiuto dell’iscrizione e il rilascio della tessera oppure un rilascio condizionato a dei precisi periodi che comunque sono troppo brevi rispetto al tempo di attesa biblico per il rilascio del permesso rinnovato.
Finalmente questa circolare dovrebbe chiarire la situazione oltre ogni dubbio. Rimane da sperare che gli uffici interessati diramino ulteriormente alle Asl le istruzioni operative e che queste, a loro volta, le divulghino ai loro operatori per farle osservare definitavemnte.
A tal proposito invitiamo gli interessati a segnalare al nostro sito eventuali disfunzioni che dovessero ancora verificarsi nel riconoscimento dei loro diritti.
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