Approvata la riforma dell'ordinamento penitenziario. Restano deluse le grandi aspettative, ma passi avanti su alcuni temi

carceriOggi il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma dell'ordinamento penitenziario. Le leggi approvate contengono alcuni passi in avanti nella nostra legislazione. Finalmente vi sono norme dedicati ai detenuti minorenni con maggiore attenzione ai loro bisogni educativi.
Tra quelle che salutiamo volentieri vi sono: l'applicazione della sorveglianza dinamica, un più ampio accesso alle misure alternative e di comunità (anche se restano troppi vincoli, come quelli ingiustificati dell'articolo 4bis), una minore possibilità di applicare l'isolamento. 


Per quanto riguarda gli adulti, rispetto alla grande elaborazione che c'era stata negli ultimi anni e ai bisogni profondi di riforma del nostro sistema di esecuzione penale, la legge appena approvata non ha tenuto conto dei tanti suggerimenti arrivati dalla comunità degli esperti. Vanno però accolte positivamente alcune norme di principio importanti, come il richiamo in apertura al dovere dell'amministrazione di garantire il rispetto della dignità della persona nonché il rifiuto esplicito di ogni violenza fisica o morale. Così come importante è la previsione di alcuni limiti alla pratica dell'isolamento penitenziario (che non deve impedire la normale vita della persona sanzionata) o la norma che consente al detenuto di essere visitato dal proprio medico di fiducia. Inoltre significativo è il richiamo al principio di non discriminazione nei confronti dei detenuti in ragione del loro sesso, del loro orientamento sessuale o della loro nazionalità. Si ribadisce che il lavoro deve essere remunerato e non afflittivo e si aumenta la liberazione anticipata per chi partecipa gratuitamente a progetti di utilità sociale (un giorno di libertà per cinque di lavoro). 

Mancano però tutte quelle norme che avrebbero favorito una carcerazione più moderna e aperta. Non c'è ad esempio nulla che favorisca un ampliamento delle misure alternative, nulla sulla affettività dei detenuti, nulla sulla tutela delle persone afflitte da problemi psichici, nulla sulle pene accessorie. 

Su questo ci impegniamo a ripresentare in parlamento le nostre proposte.

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