Riforma del sistema penale: le dichiarazioni di Patrizio Gonnella

patrizio-gonnella-associazione-antigoneCOMUNICATO STAMPA - Dichiarazione di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone: “Si vada avanti senza paure nel riformare il sistema penale e penitenziario. Facciamo come Obama. Non bisogna aver paura dell’abolizione dell’ergastolo. L’ergastolo in Italia esiste: sono oltre 1.600 gli ergastolani”

“In questi giorni la Camera dei Deputati sta discutendo un disegno di legge delega di riforma del codice penale, di procedura penale e dell’ordinamento penitenziario. In quel disegno di legge governativo ci sono tante cose importanti che noi sosteniamo e altre che vedono invece la nostra contrarietà.


Dobbiamo cogliere l’occasione che ci è stata data dalla sentenza Torreggiani per riformare in meglio e in modo più avanzato il nostro ordinamento penitenziario. Per questo riteniamo positivo eliminare l’ergastolo ostativo, prevedere che tutti possano accedere alle misure alternative alla detenzione, prevedere un nuovo ordinamento penitenziario che tenga conto dei bisogni educativi dei minori, assicurare l’effettività dei diritti agli stranieri detenuti, prevedere che chi è in stato di detenzione non sia privato anche della propria vita sessuale, far sì che il carcere diventi un luogo di responsabilizzazione.
Abbiamo invece sin dal primo momento criticato gli aumenti di pena previsti per i reati contro il patrimonio, che si muovono in una direzione sbagliata e pericolosa. Non è vero che il disegno di legge prevederebbe l’abolizione dell’ergastolo, come qualcuno ha sostenuto. A chi in questi giorni ha polemizzato in questo senso, ribadiamo che per quanto ci riguarda questo sarebbe invece un obiettivo di civiltà giuridica da perseguire. Non è vero che in Italia l’ergastolo non esiste di fatto, come alcuni sostengono. Sono più di 1.600 le persone che lo stanno scontando nelle nostre patrie galere. Molti Paesi democratici lo hanno invece abolito.
Abbiamo un codice penale che risale al 1930 e che risponde alla filosofia dell’allora regime fascista, tanto nella previsione delle pene quanto nella tipologia dei reati. Quel codice va riformato.
Obama ha annunciato una riforma della giustizia penale che le renda un volto meno truce. Dobbiamo seguirlo su questa strada. Chiediamo al Parlamento italiano che in questa discussione non si faccia condizionare dalle urla dei populisti, ma abbia invece rispetto per le parole di Papa Francesco sulla giustizia”.

Roma, 16/09/2015