La denuncia di Antigone: a tre anni dalla morte di Alfredo Liotta, le indagini preliminari ancora non si sono chiuse

cavadonna 3COMUNICATO STAMPA - Denuncia del Difensore civico di Antigone (Simona Filippi): a tre anni dalla morte di Alfredo Liotta, le indagini preliminari ancora non si sono chiuse

Era il 26 luglio del 2012, quando Alfredo Liotta, a soli 41 anni, veniva trovato cadavere nella sua cella della C.C.di Siracusa.
Secondo lo psichiatra dei familiari, Alfredo era affetto da “epilessia tonico clonica temporale con aura ad espressività comportamentale caratterizzata da perdita percettiva spazio-temporale, deliri e allucinazioni, aggressività, rotture comportamentali.”

In un esposto depositato a luglio 2013, il Difensore civico di Antigone denunciava i molti aspetti oscuri e contraddittori delle cause che hanno portato alla morte di Alfredo: cosa è stato fatto per i problemi fisici e psichici del detenuto, considerati “strumentali” dal personale penitenziario, quando nel giro di sei mesi aveva perso circa 40 chili e non riusciva più neanche a camminare?

Arriviamo a novembre 2013, quando la Procura della Repubblica di Siracusa iscrive dieci persone nel registro degli indagati tra Direttrice del carcere, medici, infermieri e perito nominato dal Tribunale.

Da allora è stata fatta una nuova perizia medico legale e poi di nuovo un silenzio assordante.

Eppure secondo lo psichiatra dei familiari la “evidente inadeguatezza delle cure offerte” è stata, assieme a “misure trattamentali” inadeguate in quanto ignare della malattia, la causa che ha portato alla morte di Alfredo.

Chiediamo con forza la chiusura delle indagini per evitare che ancora una volta quando parliamo di ingiuste morti dentro alle carceri sia la parola “prescrizione” a mettere fine alla vicenda.

Roma, 17 luglio 2015

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