Antigone si unisce alla richiesta di Grazia per Iqbal Muhammad

iqbalDurante la conferenza stampa di presentazione del nostro XI Rapporto sulle condizioni di detenzione è intervenuta anche la figlia del signor Muhammad Iqbal. Alcuni mesi fa, alla soglia dei suoi cinquantasette anni, è stato portato nel carcere romano di Rebibbia per scontare una condanna a oltre nove anni di carcere. Il signor Muhammad è stato condannato per reati riguardanti un traffico internazionale di stupefacenti commessi nel lontano 1996. Iqbal Muhammad è entrato in carcere per scontare una pena a distanza di 19 anni dai fatti. Che valore può mai avere tale pena?

Il sig. Muhammad ha presentato domanda di grazia. Così scrive:
“Durante i lunghi anni trascorsi in libertà, oltre certamente a non essermi mai sottratto alla Giustizia come doveroso, ho condotto una vita da cittadino rispettoso, anche per riscattare gli errori del passato che sono certamente innegabili. Non ho più avuto nessun problema con la giustizia, ho lavorato e mi sono dedicato con continuità al volontariato. Vivo da trent’anni in Italia, mia figlia di 26 anni è di cittadinanza italiana. Credo fortemente di essere un uomo diverso, molto diverso da quello tratto in arresto oltre 19 anni fa. Rispetto la giustizia e rispetto le sentenze, ma sommessamente mi interrogo sul significato di una pena così pesante a tanta distanza dai fatti”.

Anche Antigone si unisce alla richiesta di grazia al Presidente della Repubblica.

L'intervista alla figlia di Iqbal realizzata dall'Ansa (link)