Migliorate le condizioni a Poggioreale, ma l'attenzione deve rimanere alta

carcere poggioreale-2Antigone: condizioni migliorate a Poggioreale, ma l’attenzione deve rimanere alta sul carcere giudicato in passato “il peggiore d’europa”.

Napoli, 11 dicembre 2014. Il giorno 10 dicembre 2014 una delegazione di Antigone si è recata in visita presso la Casa Circondariale di Napoli-Poggioreale, che si era conquistata la fama del carcere peggiore d’Europa. 1910 detenuti presenti al momento della visita, di cui 300 definitivi, 236 stranieri, 614 tossicodipendenti, 230 in alta sicurezza offrono il quadro dell’istituto che è stato oggetto delle attenzioni del Parlamento europeo per le condizioni inumane e degradanti riservate ai ristretti.

“Dopo denunce, interrogazioni parlamentari che abbiamo attivato e la nostra audizione da parte della Commissione per le libertà civili del Parlamento Europeo, abbiamo trovato un carcere con mille detenuti in meno e in cui si respira un clima più sereno tra i detenuti e tra questi ultimi e gli operatori”. E' quanto dichiara Mario Barone, presidente di Antigone-Campania e componente dell'Osservatorio nazionale sulle condizioni di detenzione. “Nondimeno, permangono forti criticità legate innanzitutto ad un numero ancora elevato di presenze, visto che Poggioreale – al massimo – può contenere 1500 detenuti; data la sua natura di casa circondariale, inoltre, è un contenitore della penalità sempre a rischio di riempiersi fino all’orlo di detenuti in attesa di Giudizio”.

“L’amministrazione sta compiendo sforzi per aprire spazi di socialità all’interno dei singoli Padiglioni, trasformando aree oggi destinate a celle: tuttavia – ancora oggi - i detenuti trascorrono la maggior parte del tempo in cella”. “Auspichiamo” - continua Barone - “che l’amministrazione si attivi in favore di attività, spesso dai bassi costi economici, ma dalla elevata resa umana; solo due Padiglioni godono del regime delle celle aperte per 8 ore, secondo un trend che inizia ad essere generalizzato negli istituti di pena”.

“Il reparto c.d. Avellino destro in cui, in passato, sono transitate centinaia di detenuti in isolamento per ragioni psichiatriche” - conclude il Presidente di Antigone-Campania – “è stato portato da Antigone all’attenzione del Parlamento italiano ed europeo: al momento della visita, conteneva solo 5 detenuti e l’amministrazione penitenziaria, di raccordo con l’asl, si è impegnata per uno suo definitivo superamento”.