Legge sul diritto d'asilo in Italia, interventi di Prodi, Amato e Cossutta, cir-onlus.org, 16/02/07

LEGGE SUL DIRITTO D’ASILO IN ITALIA, INTERVENTI DI PRODI, AMATO E COSSUTTA

 

Prosegue il dibattito tra le forze politiche sulla necessità di dotare l’Italia di un vero testo normativo sui rifugiati. Lo stesso Presidente del Consiglio Romano Prodi, lo scorso 3 febbraio, in una lettera al quotidiano Repubblica ricordava l’impegno del Governo contenuto nel programma dell’Unione: E la difesa dei diritti costituirà anche l'obiettivo di una legge sul diritto d'asilo e sull'immigrazione, che sarà presto varata dal governo”.

Il Ministro dell'Interno Giuliano Amato ha recentemente ricordato che sull'asilo non si era ancora intervenuti proprio in attesa dell'approvazione della legge comunitaria di delega.''Ora che la legge è stata approvata - ha detto - possiamo partire subito con un decreto attuativo per quanto riguarda l'asilo, e con un piccolo disegno di legge che l'affiancherà'. Meglio così, ha aggiunto Amato, rispetto a un inserimento del tema dell'asilo politico nel nuovo testo unico sull’immigrazione, perchè sarebbe divenuto ''inevitabilmente un capitolo minore nel testo, non perchè sia meno importante, ma perchè interessa meno persone. Dando autonomia alla normativa sull'asilo politico - ha detto Amato - questa avrà il fuoco dei riflettori quando il treno sarà partito'' (tratto dal sito Affari Italiani, 30/1). 

A oltre due mesi dalla presentazione da parte del CIR a tutte le forze politiche della proposta per una legge organica sul diritto d’asilo e la protezione sussidiaria, registriamo l’adesione del  senatore dei Comunisti Italiani Armando Cossutta che, in una lettera al Presidente del CIR Savino Pezzotta, scrive: giudico molto importante l’iniziativa assunta dal CIR per una legge organica sul diritto d’asilo, tema cruciale nella nostra Costituzione, segnale di un ritardo intollerabile da parte del nostro Paese e terreno di prova per valutare il grado di consapevolezza delle tragiche contraddizioni che lacerano la convivenza planetaria”.