"Va prorogato l'stp di bulgari e romeni", Metropoli, 06/02/07

"Va prorogato l'stp di bulgari e romeni"

Il ministero della Salute ha chiesto al ministero dell'Interno di consentire a bulgari e romeni di continuare a curarsi gratuitamente con il tesserino Stp (straniero temporaneamente presente), anche se ora sono diventati cittadini dell'Unione europea. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute Serafino Zucchelli. Finora solo singole Asl (come Roma C, Caserta 2, Napoli 1) hanno deciso di prorogare la validità degli Stp di bulgari e romeni. In attesa di una riforma a livello europeo, la risposta del Viminale dovrebbe arrivare a giorni

Una deroga alla legge per continuare a garantire cure mediche ai cittadini romeni e bulgari che vivono in Italia. E che dallo scorso primo gennaio, con l'ingresso dei due Paesi nell'Unione europea, non hanno più diritto al tesserino Stp: quello che garantisce cure gratuite agli extracomunitari clandestini. L'ha chiesta il ministero della Salute guidato da Livia Turco al ministero dell'Interno.

I cittadini dell'Ue si curano secondo regole diverse da quelli extraeuropei. Quelli che risiedono in Italia, se hanno un lavoro regolare, hanno diritto all'iscrizione al servizio sanitario nazionale a parità di condizioni con i cittadini italiani. Chi invece risiede in Italia senza un lavoro, per avere l'assistenza sanitaria, deve pagare un contributo volontario. Tutti gli altri (quelli che risultano ancora residenti nel proprio Paese) di fatto per farsi curare dovrebbero richiedere al Paese d'origine la Team (tessera sanitaria europea). Che però viene rilasciata solo ad alcune condizioni: in Romania ad esempio può ottenerla solo chi ha versato i contributi al sistema sanitario. La situazione è ben regolamentata ma lascia fuori un gran numero di persone: in particolare tutti gli ex “clandestini” che vivono, e magari lavorano in nero, in Italia, ma non rientrano in nessuna delle categorie sopra descritte.

Una situazione molto simile si è verificata quasi tre anni fa, con l'ingresso in Ue della Polonia. Allora per evitare conseguenze drammatiche molte Asl decisero di prorogare la validità dei tesserini Stp per i cittadini polacchi. E' quello che sta accadendo adesso: molte aziende sanitarie hanno preso una decisione analoga. Come Caserta 2, Napoli 1 e la Asl Roma C, per citarne solo alcune.

Ma serve una soluzione a livello nazionale. Per questo il ministro Livia Turco (Salute) avrebbe chiesto a Giuliano Amato (ministero dell'Interno) di trovare una soluzione concordata. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute Serafino Zucchelli (delega all'Unione europea e agli extracomunitari), ribadendo che “alcuni cittadini di Romania e Bulgaria presenti in Italia, ora che i loro Paesi sono entrati nell'Unione, non hanno più il diritto- in virtù di un regolamento del 1972- ad essere trattati dal sistema sanitario”.

Il regolamento citato dal sottosegretario prevede che i cittadini comunitari presenti in altri paesi dell'Unione ricevano cure se si trovano all'estero per lavoro o turismo. "Chi non ricade in queste fattispecie, dunque, non è trattabile", sottolinea Zucchelli. Che subito però spiega come ci si stia già muovendo su due fronti. "Nell'Unione europea si discute una nuova direttiva che regoli il sistema". Quanto all'Italia, "il ministero della Salute ha avanzato al ministro dell'Interno la richiesta di prolungare lo status di questi cittadini, perché l'Ue abbia il tempo per varare una nuova normativa". La risposta, a quanto pare, dovrebbe arrivare a giorni.

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