Caruso e Giuliani barricati nel Cpt "Vogliamo garanzie che chiudano tutti", La Repubblica, 09/12/06

Crotone, la protesta dei parlamentari di Rifondazione comunista
Bloccata e poi riaperta la 106 ionica nei pressi del Cpt di Crotone

Caruso e Giuliani barricati nel Cpt
"Vogliamo garanzie che chiudano tutti"

La Lega: "Speriamo facciano sul serio e ci restino"
Lamezia: un immigrato si uccide, era in attesa di rimpatrio


CROTONE - Esplode la protesta contro i Cpt. I due deputati di Rifondazione comunista Francesco Caruso e Haidi Giuliani (mamma di Carlo ucciso durante il Gb di Genova), sono entrati stamani nel Cpt di Crotone per una ispezione ministeriale e sono rimasti all'interno della struttura rifiutandosi di uscire, chiedendo al governo "garanzie sulla volontà di chiudere le strutture presenti in Italia".

Nel tardo pomeriggio, poi, Haidi Giuliani ha lasciato il centro per recarsi nel Cpt di Lamezia dove, in mattinata, un immigrato di nazionalità bulgara, di 40 anni, si era suicidato. "Penso che sia assolutamente un mio dovere - ha dichiarato la senatrice - venire a parlare e a fare presenza in queste situazioni. Situazioni che io non approvo e che considero assolutamente incivili, in quanto certi problemi vanno risolti all'origine, non incarcerando persone che fuggono da situazioni di fame e disperazione in mancanza di qualsiasi futuro".

La Giuliani ha spiegato che molti degli ospiti del Cpt di Lamezia "non hanno mai commesso nessun reato. Sono persone - ha spiegato - che sono venute, magari senza documenti, in questo Paese e che chiedono solamente o di potere lavorare o di potere essere riconosciute o di potersi trovare a casa loro". La Giuliani ha denunciato che all'interno del Cpt di Lamezia ci "sono persone ammalate che avrebbero bisogno di cure. Ma chiedono soprattutto un riconoscimento dei loro diritti di cittadini liberi".

Contemporaneamente un gruppo di militanti appartenenti alla "Rete antirazzista di Calabria e Campania" ha bloccato la statale 106 ionica nei pressi dell'ingresso del Cpt di Sant'Anna di Crotone. I manifestanti hanno costretto le auto ad incolonnarsi, per consegnare agli occupanti dei volantini con la spiegazione dei motivi della protesta. Il tutto, hanno detto gli attivisti delle reti antirazziste, in "un clima assolutamente pacifico, civile e democratico". La situazione è tornata alla normalità solo nel tardo pomeriggio.

"Stiamo parlando con i ragazzi detenuti - ha detto Caruso - che scappano dalle guerre che noi portiamo nelle loro case. Poi arrivano qui e si trovano rinchiusi senza sapere neppure perchè. Questi buchi neri della democrazia vanno chiusi", ha aggiunto il parlamentare, spiegando che l'iniziativa deve servire a sollecitare il Governo "perchè affronti senza ambiguità questo problema, cominciando dall'abrogazione della legge Bossi-Fini".

Caruso ha inoltre annunciato che la sua permanenza all'interno del Cpt di Crotone si prolungherà ancora. "L'idea è quella di fare in modo che questa protesta ad oltranza - ha spiegato l'esponente del Prc - porti il Governo a dare un segnale chiaro".

Il centro di Crotone, il più grande d'Europa e che ospita anche un centro di prima accoglienza dove arrivano gli immigrati appena sbarcati per l'identificazione, è stata scelto da Caruso per la protesta perchè, ha detto, "è il luogo simbolo delle deportazioni e delle carcerazioni amministrative".

"Stiamo parlando con gli immigrati che sono rinchiusi qui - ha proseguito Caruso - ed emergono dei casi assurdi. C'è una donna incinta all'ottavo mese che, contrariamente a quanto prevede la legge, è in questo posto da più di 60 giorni".

Sprezzante la reazione della Lega che della lotta all'immigrazione fa una bandiera: "Quei due restino pure nel Cpt dal momento che probabilmente quello è l'ambiente in cui si trovano più a proprio agio. Speriamo che ci restino".

"Il gesto di Caruso dimostra ancora una volta che governo e maggioranza sono ostaggio di una sinistra estrema che invece di affrontare con serietà i problemi, non esita a fare demagogia anche sulla tragedia dell'immigrazione clandestina", ha detto il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa. "Ci auguriamo - ha concluso - che il governo sappia rispondere con fermezza e senza ambiguità a queste provocazioni".
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