D'Alema e Amato da Gheddafi. Passi avanti sull'immigrazione, La Repubblica, 23/11/06

Al centro dei colloqui il traffico di esseri umani e i risarcimenti coloniali
Accordo sul progetto Frontex per il pattugliamento misto delle coste

D'Alema e Amato da Gheddafi
Passi avanti sull'immigrazione

Il Viminale: dall'inizio dell'anno su 20 mila sbarchi in Italia 8 mila
riguardano persone giunte dal Marocco e passate proprio attraverso la Libia

TRIPOLI - Faccia a faccia di Giuliano Amato e Massimo D'Alema con il leader libico Moammar Gheddafi. Prima il ministro dell'Interno e poi quello degli Esteri sono stati ricevuti dal colonnello nella sua residenza a Bab Al Aziza, il complesso superblindato alla periferia di Tripoli.

Gheddafi, avvolto nella tradizionale tunica color amaranto, ha accolto i due esponenti italiani in modo piuttosto informale, come vecchi amici, alla fine del summit euro-africano sulle migrazioni che si è concluso oggi a Tripoli. Un "ottimo incontro", una "testimonianza del ruolo che la Libia riconosce all'Italia nello stesso concerto dell'Ue", ha detto Amato al termine dell'incontro durato circa mezz'ora.

Il colonnello Gheddafi si è detto "assolutamente d'accordo" sul progetto Frontex, ovvero il pattugliamento misto delle coste, ha assicurato il titolare del Viminale. Amato ha spiegato che Gheddafi pone due condizioni: che parta contestualmente al controllo del deserto a carico dell'Ue e che venga affidato a Malta e all'Italia con la collaborazione della Libia. Il ministro ha quindi fornito un dato emblematico: dall'inizio dell'anno su 20 mila sbarchi in Italia 8 mila riguardano persone giunte dal Marocco e passate proprio attraverso la Libia.

"Credo che si possa dire che la situazione si è avviata positivamente. Ora ci sarà un negoziato specifico tra Italia e Libia e tutti i particolari saranno resi al momento opportuno", ha commentato soddisfatto il ministro degli Esteri. Durante l'incontro con D'Alema, accanto alle questioni di politica internazionale, sono state gettate le basi per trovare un'intesa per superare il contenzioso sui risarcimenti coloniali tra Roma e Tripoli e rilanciare i rapporti tra i due paesi.

Il numero uno della Farnesina ha detto che la Libia del colonnello Gheddafi è "fortemente impegnata" nella battaglia contro il fondamentalismo islamico. "Abbiamo parlato della necessità di una forte cooperazione tra Europa, Italia, Stati Uniti e di tutta la comunità internazionale e il mondo arabo per fermare il pericolo fondamentalista dove si manifesta compresi i paesi africani dove in questo momento l'islamismo sta guadagnando proseliti".
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