Infanzia, Giornata Mondiale: Save the Children, maggiori tutele per i minori stranieri non accompagnati e urgenti modifiche alla legge Bossi-Fini, savethechildren.it, 17/11/06

Infanzia, Giornata Mondiale: Save the Children, maggiori tutele per i minori stranieri non accompagnati e urgenti modifiche alla legge Bossi-Fini

L'organizzazione internazionale diffonde il dossier "In viaggio verso quale futuro?" sulle condizioni dei minori che arrivano in Italia soli.

I minori stranieri non accompagnati sono un gruppo di minori sempre più numeroso e sempre più spesso coinvolto in fenomeni di sfruttamento, abuso, devianza. E’ necessario modificare quanto prima la cosiddetta legge Bossi-Fini per tutelare al meglio i loro diritti ed impedire che molti di essi si ritrovino a vivere nell’illegalità, ai margini della società ed esposti a gravi rischi.

Sono alcune delle conclusioni e indicazioni contenute ne “In viaggio verso quale futuro?”, un dossier realizzato da Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dei bambini, e diffuso stamane.

“Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Infanzia abbiamo voluto richiamare l’attenzione del Governo e dell’opinione pubblica su un gruppo di minori particolarmente vulnerabile”, spiega Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Se non si interviene subito anche con sostanziali modifiche legislative e di alcune prassi, vedremo crescere il disagio, la devianza e il coinvolgimento di questi ragazzini e ragazzine in gravi fenomeni di sfruttamento e abuso. Ricordiamoci che si tratta di bambini e adolescenti che hanno diritto alle stesse tutele dei minori italiani, come sancito nella Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”.

Secondo stime ufficiali, i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia (al 31 marzo 2006) sono 6.358. Un numero sicuramente inferiore alla realtà, poiché molti dei minori non entrano in contatto con i servizi sociali e le autorità territoriali.

Provengono principalmente dalla Romania (37,5%), dal Marocco (20,4%) e dall’Albania (16%), ma non mancano ragazzi e ragazze che arrivano dall’Afghanistan e dall’Africa sub-sahariana. L’80% dei minori migranti sono maschi e con un’età compresa tra i 15 e i 17 anni, ma ci sono anche minori di 11-12 anni e perfino di 7. Giungono con un fratello più grande o da soli: al marzo 2006 circa il 20% di minori stranieri non accompagnati in Italia ha fra i 7 e i 14 anni.

In alcuni casi arrivano nel nostro paese dopo viaggi terribili, che possono durare anche anni. Ciò spiega perché i minori di sesso maschile, più temprati fisicamente, rappresentano la maggioranza dei minori migranti soli. I viaggi sono quasi sempre organizzati da trafficanti e contrabbandieri ai quali i ragazzi o le rispettive famiglie pagano migliaia di euro: 3.000-4.000, per esempio, chi emigra dall’Albania  o dal Marocco.

Vecchie automobili o micropullman sono i mezzi di spostamento generalmente utilizzati, per esempio, dai minori rom o rumeni mentre i ragazzi provenienti dall’Africa subsahariana attraversano il Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna, rischiando la vita e assistendo, a volte, alla morte di propri coetanei o altri migranti.

Condizioni di povertà e di grave emarginazione. Guerre e conflitti. La speranza di una vita migliore. Una forte aspettativa di guadagni facili, suscitata dalle immagini della televisione o da amici più grandi che,  nei racconti della migrazione, omettono particolari duri,  come  il dormire per strada. Sono queste le molle che più di frequente spingono un minore a lasciare il proprio paese. Tuttavia c’è chi parte perché costretto, venduto dagli stessi familiari e destinato alla prostituzione coatta, all’accattonaggio, al furto.

Con queste storie ed esperienze alle spalle, privi di qualsiasi riferimento, provati da viaggi terribili e con debiti da riparare, i minori migranti non possono contare, una volta arrivati in Italia, su un’adeguata accoglienza e sufficienti tutele. 

Nei primi tre mesi del 2006, si legge nel dossier “In viaggio verso quale futuro?”, i minori inseriti in una delle due strutture di accoglienza della capitale sono stati 170: di questi, 7 ragazzi su 10 si sono allontanati dalla struttura dopo poco tempo dall’inserimento.

“Le fughe dai centri di accoglienza per minori sono all’ordine del giorno”, dichiara Carlotta Sami, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia. “D’altra parte per un minore straniero non accompagnato, intraprendere un percorso di integrazione, andando a scuola o seguendo dei corsi professionali, rischia di rivelarsi un investimento in perdita se poi, come avviene molto spesso, al compimento dei 18 anni non gli viene rinnovato il permesso di soggiorno. In questa prospettiva”, commenta Carlotta Sami, “molti ragazzi preferiscono rimanere invisibili e ai margini della società, finendo facilmente in circuiti di sfruttamento e di illegalità”.

Per darsi aiuto a vicenda costituiscono vere e proprie famiglie di strada. Gruppi di minori che vivono in condizioni precarie, spesso dormendo in edifici abbandonati. Prostituendosi o rubando portafogli e cellulari – spiega il dossier di Save the Children - riescono a guadagnare fino a 200 euro al giorno.

Guadagni e attività illegali che ne portano molti a varcare la soglia delle carceri minorili.
Nel solo territorio di Roma, nei primi sei mesi del 2006, documenta il dossier “In viaggio verso quale futuro?”,  i minori stranieri entrati nell’Istituto Penale per i Minorenni (IPM) rappresentavano l’83% degli ingressi. A Milano nello stesso arco di tempo, i minori stranieri in IPM costituivano l’87% della popolazione minorile; nell’Istituto Penale per i  Minorenni di Firenze, alla stessa data, erano il 90,6% dei detenuti con meno di 18 anni; nell’ IPM di Torino il 65,7% circa della popolazione carceraria minorile.

Ma nei circuiti dell’illegalità – si legge ancora ne “In viaggio verso quale futuro?” - vi finiscono anche minori stranieri non accompagnati che si prostituiscono, rubano o spacciano perché obbligati a farlo, sotto minaccia di trafficanti pronti ad agire qui e nei Paesi d’origine.
I fenomeni di grave sfruttamento e di tratta sono in crescita fra i minori migranti, e riguardano sempre più spesso minori di etnia rom, sottolinea il dossier di Save the Children. Questi bambini e adolescenti possono essere venduti dalle stesse famiglie a sfruttatori,  in Italia, che talvolta  li <> sulla base di criteri quali la destrezza, la bellezza, l’età,  avviandoli ora al furto, ora all’accattonaggio ora alla prostituzione e alla pedopornografia.

“La condizione generale dei minori migranti non accompagnati è con tutta evidenza molto  preoccupante e troppo spesso  i percorsi di integrazione e accoglienza falliscono”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Tuttavia questa situazione ha delle cause precise. Siamo convinti”, prosegue Valerio Neri, “che l’attuale interpretazione molto restrittiva della legge Bossi-Fini, soprattutto in materia di rilascio del permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni, abbia avuto effetti devastanti, spingendo tanti minori migranti a rimanere nell’ombra e contribuendo a ributtarne in strada tanti altri, una volta diventati maggiorenni. Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Infanzia”, conclude il Direttore Generale di Save the Children Italia, “ci appelliamo al Governo perché apporti sostanziali modifiche a questa legge”.

Allo stato attuale, sottolinea Save the Children, il permesso di soggiorno viene concesso solo a quei minori che sono entrati in Italia prima del compimento dei 15 anni e che abbiano seguito un progetto di integrazione per 2 anni. Coloro che invece sono arrivati dopo i 15 anni, al compimento della maggiore età diventano irregolari anche se sono stati affidati e hanno seguito un percorso di integrazione scolastica, formativa e lavorativa.

Questa interpretazione della legge Bossi-Fini, si sottolinea ne “In viaggio verso quale futuro?”  è illegittima in quanto contraria alle sentenze della Corte Costituzionale del 2003 e del Consiglio di Stato del 2005, in base alle quali un permesso di soggiorno può essere rilasciato anche ai minori affidati o sottoposti a tutela che siano entrati in Italia dopo il compimento di 15 anni. Inoltre, tale prassi ha delle conseguenze molto negative, perché disincentiva i minori che sono entrati a 15 anni compiuti (la maggior parte dei minori stranieri non accompagnati) a seguire un percorso di integrazione sapendo che, nella maggior parte dei casi, non otterranno il rinnovo del permesso di soggiorno una volta raggiunti i 18 anni. Per contro, questa interpretazione, incoraggia i bambini a entrare in Italia prima dei 15 anni, creando una fascia di minori non accompagnati ancora più vulnerabile e a rischio.

Alla luce di ciò,  anche con riferimento al documento “Proposta di modifica di alcuni articoli del T.U. 286/98 per una migliore tutela dei diritti dei minori stranieri”, già inviato al Ministro dell’ Interno, della Solidarietà Sociale e della Giustizia, Save the Children raccomanda:
in materia di rilascio del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età, di
- inviare immediatamente una circolare del Ministero dell’Interno che dia disposizione alle Questure di applicare la legge Bossi – Fini conformemente alla giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato;
- abrogare successivamente gli articoli della legge Bossi-Fini che subordinano la concessione del permesso di soggiorno, al compimento dei 18 anni, alla presenza del minore in Italia da almeno 3 anni e all’inserimento in un progetto di integrazione da 2 anni.

La versione integrale di “In viaggio verso quale futuro?” è scaricabile all’indirizzo:
www.savethechildren.it/pubblicazioni.

Sono inoltre disponibili immagini tratte dal film di Costanza Quatriglio “Il Mondo addosso” (si prega di menzionare il credit in caso di utilizzo), realizzato anche con il contributo di Save the Children Italia.

Foto di minori migranti non accompagnati sono scaricabili a questo indirizzo.
(File zip, 43 MB. Si prega di menzionare il credit: foto di Save the Children)

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel. 06.48070023-71
Emanuela Salvatori  338.7518129
Giusy De Loiro  339.7480684
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.savethechildren.it

 


L'organizzazione internazionale diffonde il dossier "In viaggio verso quale futuro?" sulle condizioni dei minori che arrivano in Italia soli.


I minori stranieri non accompagnati sono un gruppo di minori sempre più numeroso e sempre più spesso coinvolto in fenomeni di sfruttamento, abuso, devianza. E’ necessario modificare quanto prima la cosiddetta legge Bossi-Fini per tutelare al meglio i loro diritti ed impedire che molti di essi si ritrovino a vivere nell’illegalità, ai margini della società ed esposti a gravi rischi.

Sono alcune delle conclusioni e indicazioni contenute ne “In viaggio verso quale futuro?”, un dossier realizzato da Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dei bambini, e diffuso stamane.

“Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Infanzia abbiamo voluto richiamare l’attenzione del Governo e dell’opinione pubblica su un gruppo di minori particolarmente vulnerabile”, spiega Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Se non si interviene subito anche con sostanziali modifiche legislative e di alcune prassi, vedremo crescere il disagio, la devianza e il coinvolgimento di questi ragazzini e ragazzine in gravi fenomeni di sfruttamento e abuso. Ricordiamoci che si tratta di bambini e adolescenti che hanno diritto alle stesse tutele dei minori italiani, come sancito nella Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”.

Secondo stime ufficiali, i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia (al 31 marzo 2006) sono 6.358. Un numero sicuramente inferiore alla realtà, poiché molti dei minori non entrano in contatto con i servizi sociali e le autorità territoriali.

Provengono principalmente dalla Romania (37,5%), dal Marocco (20,4%) e dall’Albania (16%), ma non mancano ragazzi e ragazze che arrivano dall’Afghanistan e dall’Africa sub-sahariana. L’80% dei minori migranti sono maschi e con un’età compresa tra i 15 e i 17 anni, ma ci sono anche minori di 11-12 anni e perfino di 7. Giungono con un fratello più grande o da soli: al marzo 2006 circa il 20% di minori stranieri non accompagnati in Italia ha fra i 7 e i 14 anni.

In alcuni casi arrivano nel nostro paese dopo viaggi terribili, che possono durare anche anni. Ciò spiega perché i minori di sesso maschile, più temprati fisicamente, rappresentano la maggioranza dei minori migranti soli. I viaggi sono quasi sempre organizzati da trafficanti e contrabbandieri ai quali i ragazzi o le rispettive famiglie pagano migliaia di euro: 3.000-4.000, per esempio, chi emigra dall’Albania  o dal Marocco.

Vecchie automobili o micropullman sono i mezzi di spostamento generalmente utilizzati, per esempio, dai minori rom o rumeni mentre i ragazzi provenienti dall’Africa subsahariana attraversano il Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna, rischiando la vita e assistendo, a volte, alla morte di propri coetanei o altri migranti.

Condizioni di povertà e di grave emarginazione. Guerre e conflitti. La speranza di una vita migliore. Una forte aspettativa di guadagni facili, suscitata dalle immagini della televisione o da amici più grandi che,  nei racconti della migrazione, omettono particolari duri,  come  il dormire per strada. Sono queste le molle che più di frequente spingono un minore a lasciare il proprio paese. Tuttavia c’è chi parte perché costretto, venduto dagli stessi familiari e destinato alla prostituzione coatta, all’accattonaggio, al furto.

Con queste storie ed esperienze alle spalle, privi di qualsiasi riferimento, provati da viaggi terribili e con debiti da riparare, i minori migranti non possono contare, una volta arrivati in Italia, su un’adeguata accoglienza e sufficienti tutele. 

Nei primi tre mesi del 2006, si legge nel dossier “In viaggio verso quale futuro?”, i minori inseriti in una delle due strutture di accoglienza della capitale sono stati 170: di questi, 7 ragazzi su 10 si sono allontanati dalla struttura dopo poco tempo dall’inserimento.

“Le fughe dai centri di accoglienza per minori sono all’ordine del giorno”, dichiara Carlotta Sami, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia. “D’altra parte per un minore straniero non accompagnato, intraprendere un percorso di integrazione, andando a scuola o seguendo dei corsi professionali, rischia di rivelarsi un investimento in perdita se poi, come avviene molto spesso, al compimento dei 18 anni non gli viene rinnovato il permesso di soggiorno. In questa prospettiva”, commenta Carlotta Sami, “molti ragazzi preferiscono rimanere invisibili e ai margini della società, finendo facilmente in circuiti di sfruttamento e di illegalità”.

Per darsi aiuto a vicenda costituiscono vere e proprie famiglie di strada. Gruppi di minori che vivono in condizioni precarie, spesso dormendo in edifici abbandonati. Prostituendosi o rubando portafogli e cellulari – spiega il dossier di Save the Children - riescono a guadagnare fino a 200 euro al giorno.

Guadagni e attività illegali che ne portano molti a varcare la soglia delle carceri minorili.
Nel solo territorio di Roma, nei primi sei mesi del 2006, documenta il dossier “In viaggio verso quale futuro?”,  i minori stranieri entrati nell’Istituto Penale per i Minorenni (IPM) rappresentavano l’83% degli ingressi. A Milano nello stesso arco di tempo, i minori stranieri in IPM costituivano l’87% della popolazione minorile; nell’Istituto Penale per i  Minorenni di Firenze, alla stessa data, erano il 90,6% dei detenuti con meno di 18 anni; nell’ IPM di Torino il 65,7% circa della popolazione carceraria minorile.

Ma nei circuiti dell’illegalità – si legge ancora ne “In viaggio verso quale futuro?” - vi finiscono anche minori stranieri non accompagnati che si prostituiscono, rubano o spacciano perché obbligati a farlo, sotto minaccia di trafficanti pronti ad agire qui e nei Paesi d’origine.
I fenomeni di grave sfruttamento e di tratta sono in crescita fra i minori migranti, e riguardano sempre più spesso minori di etnia rom, sottolinea il dossier di Save the Children. Questi bambini e adolescenti possono essere venduti dalle stesse famiglie a sfruttatori,  in Italia, che talvolta  li <> sulla base di criteri quali la destrezza, la bellezza, l’età,  avviandoli ora al furto, ora all’accattonaggio ora alla prostituzione e alla pedopornografia.

“La condizione generale dei minori migranti non accompagnati è con tutta evidenza molto  preoccupante e troppo spesso  i percorsi di integrazione e accoglienza falliscono”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Tuttavia questa situazione ha delle cause precise. Siamo convinti”, prosegue Valerio Neri, “che l’attuale interpretazione molto restrittiva della legge Bossi-Fini, soprattutto in materia di rilascio del permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni, abbia avuto effetti devastanti, spingendo tanti minori migranti a rimanere nell’ombra e contribuendo a ributtarne in strada tanti altri, una volta diventati maggiorenni. Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Infanzia”, conclude il Direttore Generale di Save the Children Italia, “ci appelliamo al Governo perché apporti sostanziali modifiche a questa legge”.

Allo stato attuale, sottolinea Save the Children, il permesso di soggiorno viene concesso solo a quei minori che sono entrati in Italia prima del compimento dei 15 anni e che abbiano seguito un progetto di integrazione per 2 anni. Coloro che invece sono arrivati dopo i 15 anni, al compimento della maggiore età diventano irregolari anche se sono stati affidati e hanno seguito un percorso di integrazione scolastica, formativa e lavorativa.

Questa interpretazione della legge Bossi-Fini, si sottolinea ne “In viaggio verso quale futuro?”  è illegittima in quanto contraria alle sentenze della Corte Costituzionale del 2003 e del Consiglio di Stato del 2005, in base alle quali un permesso di soggiorno può essere rilasciato anche ai minori affidati o sottoposti a tutela che siano entrati in Italia dopo il compimento di 15 anni. Inoltre, tale prassi ha delle conseguenze molto negative, perché disincentiva i minori che sono entrati a 15 anni compiuti (la maggior parte dei minori stranieri non accompagnati) a seguire un percorso di integrazione sapendo che, nella maggior parte dei casi, non otterranno il rinnovo del permesso di soggiorno una volta raggiunti i 18 anni. Per contro, questa interpretazione, incoraggia i bambini a entrare in Italia prima dei 15 anni, creando una fascia di minori non accompagnati ancora più vulnerabile e a rischio.

Alla luce di ciò,  anche con riferimento al documento “Proposta di modifica di alcuni articoli del T.U. 286/98 per una migliore tutela dei diritti dei minori stranieri”, già inviato al Ministro dell’ Interno, della Solidarietà Sociale e della Giustizia, Save the Children raccomanda:
in materia di rilascio del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età, di
- inviare immediatamente una circolare del Ministero dell’Interno che dia disposizione alle Questure di applicare la legge Bossi – Fini conformemente alla giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato;
- abrogare successivamente gli articoli della legge Bossi-Fini che subordinano la concessione del permesso di soggiorno, al compimento dei 18 anni, alla presenza del minore in Italia da almeno 3 anni e all’inserimento in un progetto di integrazione da 2 anni.

La versione integrale di “In viaggio verso quale futuro?” è scaricabile all’indirizzo:
www.savethechildren.it/pubblicazioni.

Sono inoltre disponibili immagini tratte dal film di Costanza Quatriglio “Il Mondo addosso” (si prega di menzionare il credit in caso di utilizzo), realizzato anche con il contributo di Save the Children Italia.

Foto di minori migranti non accompagnati sono scaricabili a questo indirizzo.
(File zip, 43 MB. Si prega di menzionare il credit: foto di Save the Children)

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