«Cpt da rifare. E tre devono essere chiusi», Corriere della Sera, 15/11/06

«Cpt da rifare. E tre devono essere chiusi»

Sono quelli di Torino, Trapani e Ragusa. Le «pagelle» della commissione del Viminale

     

 ROMA - Ci sono le strutture che saranno «chiuse per mancanza delle condizioni di vivibilità», quelle che saranno ristrutturate o trasformate, quelle che passano l' esame ma dovranno cambiare i criteri di gestione. La commissione voluta dal Viminale per verificare il funzionamento dei Cpt ha di fatto terminato il lavoro di controllo. E il risultato, almeno secondo le prime indiscrezioni, è che almeno nel cinquanta per cento dei casi bisognerà intervenire in maniera drastica. Perché il «superamento dei centri» previsto nel programma dell' Unione passa per modifiche severe che il ministero dell' Interno aveva già progettato dopo la vittoria del centrosinistra e che adesso diventano «urgenti e necessarie» anche in vista dell' annunciata riforma della legge Bossi-Fini. VIA SBARRE E GRATE - In attesa delle indicazioni che arriveranno dalla commissione, il Dipartimento Immigrazione ha intanto fornito indicazioni sulla necessità di «alleggerire» le misure di sicurezza eliminando sbarre, filo spinato e cancellate di protezione che danno la sensazione di trovarsi in un carcere. La prossima settimana il gruppo guidato da Staffan De Mistura volerà a Parigi e Madrid per confrontare il modello dei centri di accoglienza per immigrati. Poi, entro la fine dell' anno, consegnerà al ministro Giuliano Amato la relazione finale. Obiettivo è quello di arrivare ad un documento condiviso da tutti i componenti, ma non sarà impresa facile perché almeno due membri (il rappresentante dell' Arci e dell' Asgi, l' Associazione studi giuridici sull' immigrazione) hanno già manifestato la convinzione che i centri debbano essere tutti aboliti). E hanno denunciato come «le condizioni in cui vengono tenuti gli stranieri rappresentino spesso una violazione dei loro diritti fondamentali». LE STRUTTURE DA CHIUDERE - Sono tre i Cpt per i quali è già stata stabilita la chiusura. Il primo è quello di Torino dove si sono verificate proteste e scontri anche nelle ultime settimane. Attualmente gli immigrati sono ospitati in vecchi container che si trovano in un' area cittadina. La decisione è presa: la struttura sarà completamente ricostruita. Stesso destino per il centro di Ragusa che da Cpt sarà trasformato in centro di accoglienza. Già stanziati i fondi per quello di Trapani che da struttura di permanenza temporanea diventerà un centro di prima accoglienza. I CENTRI DA RISTRUTTURARE - Il problema più evidente, rilevato anche dopo l' ispezione della commissione, appare quello di Crotone. Si tratta di una struttura che può ospitare oltre mille persone nella quale troppo spesso si verificano fughe e rivolte. La scelta di separare i vari comparti è stata fatta, ma adesso si attendono le indicazioni che arriveranno dai commissari per mettere a punto il progetto. Anche i locali definiti «asfittici» dagli ispettori entrati nella struttura di Bologna dovranno essere cambiati per eliminare le grate che sembrano trasformare le stanze in gabbie. Sotto osservazione c' è poi Brindisi che è stato ritenuto troppo piccolo rispetto agli standard di vivibilità. Da rivedere pure Gorizia, considerato troppo simile a una prigione. Trasformazione già prevista per il centro di accoglienza di Bari dove le roulotte che attualmente ospitano i clandestini saranno sostituite da prefabbricati a sei posti. I CAMBI DI GESTIONE - Problemi gravi di gestione sono stati riscontrati a Milano dove c' è carenza di assistenza legale e di interpreti. Non è un caso isolato. Anche a Modena la commissione ha rilevato carenze nell' accoglienza, soprattutto per quanto riguarda i momenti di socialità e di assistenza psicologica per chi è in attesa di conoscere il proprio destino. * * * GLI INTERVENTI Nel 50% dei casi bisognerà intervenire in maniera drastica. Quattro i centri di permanenza temporanea da ristrutturare * * * LA GESTIONE Carenza di assistenza legale e di interpreti a Milano. A Modena è stata giudicata insufficiente l' accoglienza       Sarzanini Fiorenza