Droghe: Ferrero; distinguere tra legale e illegale non serve più, Redattore Sociale 2/11/06

L’intervento al convegno dell’Iss: "Al centro della nuova legge ci sarà la distinzione delle sostanze in base alla loro pericolosità. E non si parlerà più di droghe, ma di ‘dipendenze"‘. Ma c’è da mettere d’accordo le varie anime dell’Unione

 

 

 

Dopo l’intervento del ministro della Salute, Livia Turco, che ha partecipato alla prima giornata del convegno sulle tossicodipendenze organizzato a Roma dall’Istituto Superiore di Sanità, oggi è stata la volta del ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero. Al centro del suo discorso il rapporto tra scienza e politica, a partire ovviamente dalle evidenze che ormai sono state acquisite nel campo della ricerca sulle sostanze e sulle terapie.

Secondo Ferrero, l’Italia continua a scontare dei ritardi culturali notevoli. "Da noi - ha detto il ministro - è ancora quasi impossibile impostare un discorso razionale su questi temi che non sia influenzato dall’ideologia e dalle spinte della politica. Ma la cosa più grave è che il tema si presta costantemente alla spettacolarizzazione. Non si parla quasi mai, dunque, del merito, ma si discute di droga sempre quando siamo di fronte a qualche dramma o quando si assiste o si incentiva ad arte lo scontro politico, La figura del ‘drogatò viene così utilizzata come capro espiatorio e come strumento che si usa per creare consenso. Il primo obiettivo del governo deve essere quello di eliminare da questo dibattito tutte le incrostazioni ideologiche. E convegni come quello organizzato dall’Iss sono lo strumento migliore".

La scienza, secondo Ferrero (ma lo aveva detto anche Livia Turco ieri) deve conquistarsi il primo piano. Gli scienziati insieme agli operatori del settore devono contribuire alla costruzione di un nuovo approccio razionale a problemi sociali così importanti. Dopodiché la cosa essenziale da fare è quella di creare un terreno serio di informazione. Il ministro per la Solidarietà Sociale ha fatto anche sapere di un progetto che si sta costruendo con il ministero dell’Istruzione per creare una campagna di informazione sulle droghe nelle scuole. Si tratta di spiegare ai giovani che cosa sono le sostanze stupefacenti, anche perché oggi spesso si passa tranquillamente dallo spinello alla cocaina senza capire nulla né delle sostanze che si usano, né tantomeno dei loro effetti. "Il problema più urgente che abbiamo è quello di ridurre il grado di distruttività. E per far questo è necessario superare la vecchia logica della distinzione tra legale e illegale e invece ridividere le sostanze secondo il grado di pericolosità. Non si parla degli effetti del vino e dell’alcool, per esempio, mentre si continua a criminalizzare la cannabis. Bisogna tornare al principio di realtà".

Ferrero ha dunque parlato degli obiettivi politici più urgenti che il governo Prodi ha intenzione di raggiungere nel campo delle tossicodipendenze. Il primo obiettivo è il superamento della legge cosiddetta Fini-Giovanardi. Si tratta però di capire quale può essere il superamento legislativo che metta d’accordo le varie anime presenti nell’Unione.

La legge futura che sostituirà la Fini-Giovanardi non dovrà più partire dal titolo "droghe", ma dovrà piuttosto basarsi sul concetto di dipendenza. Per inciso, Ferrero ha fatto sapere che il Dipartimento antidroga che era prima alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, ora è stato trasferito al ministero della Solidarietà Sociale e ha già riavviato i suoi lavori.

L’altro elemento che sarà centrale nella nuova legge sarà quello della selettività rispetto alla pericolosità delle sostanze. In questo senso la legge Fini-Giovanardi ha creato solo innumerevoli danni sia sotto il profilo strettamente legislativo, sia sotto il profilo della cultura politica. Nella vecchia impostazione il problema era solo il legale e l’illegale, non il grado di pericolosità. Questa impostazione è stata devastante, soprattutto per i giovani.

Si tratta poi, ha spiegato ancora il ministro Ferrero, "di distinguere molto nettamente tra spaccio e consumo. Con gli spacciatori e i narcotrafficanti si deve essere inflessibili, con i consumatori si deve riaprire un dialogo, l’unico strumento per ottenere risultati tangibili nella lotta contro la dipendenza da stupefacenti. Lo stato deve resistere a qualsiasi tentazione di stato etico che non sa fare altro che reprimere. Insomma la nuova legge non sarà sicuramente la migliore delle leggi possibili in materia, ma dovrà servire prima di tutto a sgombrare il campo dalle macerie che il precedente governo ci ha lasciato".

Infine Ferrero ha confermato che si andrà molto presto alla definizione della nuova Consulta (dove dovranno essere rappresentati tutti e tutte) e si andrà alla costruzione di una grande Conferenza nazionale sulle droghe. L’obiettivo prioritario di tutto questo lavoro dovrà comunque essere la ricostruzione di un’autoconsapevolezza della società sui suoi stessi problemi.. Un riconoscimento, infine, che il ministro ha voluto fare è al lavoro degli scienziati e degli operatori che in questi anni hanno continuato a lavorare solo a loro rischio e pericolo.