DETENUTO OBESO E MALATO RISCHIA RITORNO IN CARCERE

Rischia di tornare in carcere il detenuto obeso e gravemente malato Aristide Angelillo, arrivato a pesare 318 chili. Per il suo stato incompatibile con il carcere, nel 2006 gli fu concessa la detenzione domiciliare. Oggi, per un cavillo burocratico, rischia di tornare in cella. Per protesta e far conoscere la sua tragica condizione ha scelto di pubblicare le foto del suo corpo nudo sul suo blog detenutobeso.myblog.it. «Angelillo ha passato in carcere molti anni in condizioni disumane, costretto a dormire seduto, altrimenti sarebbe morto soffocato, e a fare i bisogni sul pavimento perche il bagno della cella era troppo piccolo», racconta Patrizio Gonnella, il presidente dell'associazione 'Antigone’, che si batte per i diritti nelle carceri. «Oggi scadono i termini della detenzione domiciliare e per un disguido burocratico - aggiunge Gonnella - non è stata ancora fissata l'udienza di conferma dei domiciliari». «Angelillo, dunque - dice ancora Gonnella - rischia di dover tornare in cella ed è pazzesco che un tragico disguido di burocrazia giudiziaria possa arrivare ad infliggere una sanzione carceraria che in questo caso tanto somiglia ad una tortura».
Inoltre, afferma Gonnella, «anche nell'ipotesi in cui Angelillo non finisca in carcere sarebbe necessario che i giudici gli consentissero di poter essere curato in un'apposita struttura ospedaliera». Aristide Angelillo, 47 anni, napoletano, è entrato in carcere quando pesava 190 chili per scontare una condanna a sei anni per una vicenda legata alla droga. Ma su di lui pende una seconda pena a undici anni, con l' accusa, sempre negata da Angelillo, di avere confezionato un pacco bomba esploso nel 2004 negli uffici della questura di Perugia.
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