ST22 di nuovo in scena: quando la danza sa farci vivere il corpo femminile recluso

Potremo rivedere a Roma, il prossimo lunedì 7 marzo alle ore 21.00 presso “L’emporio delle arti” in via Giacomo Costamagna 42 (Villa Lais), lo spettacolo di danza ideato e diretto da Rosaria Iovine, giovane danzatrice contemporanea formatasi presso l’Alter Studio di Napoli già con una lunga esperienza teatrale alle spalle. Lo spettacolo, che è stato presentato nel gennaio scorso presso il Teatro Studio Uno, è sostenuto dalla compagnia stabile di produzione coreografica Mda Produzioni Danza. Nella serata di lunedì l’ingresso sarà gratuito.
ST22 (sul quale trovate qui una scheda informativa www.danzamda.it ) – questo il nome dello spettacolo, che sta per “stanza numero 22” – è figlio anche di un testo teatrale scritto da Carmen Iovine, sorella della regista. L’idea alla sua base è quella di mostrare percettivamente attraverso i movimenti del corpo la progressiva spoliazione cui i sensi sono sottoposti quando vivono un periodo di detenzione.
Sono corpi femminili quelli che vedremo sul palcoscenico. Rosaria Iovine conduce un laboratorio di espressione corporea all’interno del carcere romano femminile di Rebibbia. Quattro i quadri che ha scelto di mettere in scena nel suo spettacolo: l’ora d’aria, il sacco, il gioco e l’opa cupa. Vista, udito, olfatto, tasto, gusto: ogni interfaccia tra la donna e il mondo si spunta e si sfilaccia all’interno del carcere.
È qualcosa che molti studi hanno raccontato ed elaborato. È qualcosa che possiamo immaginare dai racconti che ci sono stati fatti dal mondo penitenziario. Ma vederlo danzare sulla scena è decisamente un’altra cosa.