Il governo sugli extracomunitari "Stato di emergenza nazionale", La Repubblica, 25/07/08

Il provvedimento estende a tutto il territorio le norme limitate a quattro regioni
Minniti: "Il governo ne spieghi al Paese le ragioni, le modalità e la finalità"

Il governo sugli extracomunitari "Stato di emergenza nazionale"

Maroni riferirà alla Camera martedì, botta e risposta con l'opposizione

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato la dichiarazione dello stato d'emergenza su tutto il territorio nazionale per "il persistente ed ecezionale afflusso di extracomunitari". Su proposta del ministro dell'interno, Roberto Maroni, il Cdm ha disposto, riferisce il comunicato, "l'estensione all'intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza per il persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari, al fine di potenziare le attività di contrasto e di gestione del fenomeno". Ed è subito polemica con l'opposizione.

Un provvedimento necessario, ha spiegato Maroni, dal momento che "nel primo semestre 2008 gli sbarchi clandestini sono raddoppiati passando 5.368 a 10.611. Per questo motivo abbiamo ritenuto doveroso estendere nuovamente lo stato di emergenza su tutto il territorio". Maroni ha respinto le critiche dell'opposizione, e ha fissato per martedì alle 15, come gli aveva chiesto di fare il presidente della Camera Gianfranco Fini, il dibattito in aula a Montecitorio.

L'opposizione ha infatti contestato il provvedimento, chiedendo spiegazioni al governo. In particolare il ministro dell'Interno del governo ombra del Pd, Marco Minniti, ha osservato che "le dichiarazioni rese da rappresentanti del governo non solo non chiariscono, ma anzi contribuiscono ad aumentare la confusione e la preoccupazione". Mentre il vicepresidente della Camera, Rocco Buttiglione dell'Udc, ha parlato di provvedimenti "disumani".

Una polemica "degna della peggiore politica italiana", ha ribadito Maroni, ricordando come il provvedimento odierno rappresenti solo la proroga (con l'estensione territoriale) di "altre proroghe, ben sei, quattro del governo Berlusconi a partire dall'11 dicembre 2002 e due del governo Prodi, ultima delle quali risalente al 14 febbraio 2008''.

Controreplica di Minniti: "Esempio di mala politica è lasciare per cinque ore il Paese senza informazioni, su questioni di straordinaria rilevanza e sensibilità".