Il comandante di un peschereccio accusato della morte di un naufrago, La Repubblica, 11/01/08

Lampedusa, Mariano Ruggiero avrebbe ributtato in mare un immigrato
che da un gommone aveva raggiunto a nuoto la sua imbarcazione

Il comandante di un peschereccio accusato della morte di un naufrago

A denunciare l'accaduto sono stati gli altri extracomunitari che erano a bordo del battello

LAMPEDUSA (Agrigento) - Omicidio. Con questa accusa i carabinieri dell'isola di Lampedusa hanno fermato il comandante di un motopeschereccio italiano, Mariano Ruggiero, di 46 anni. L'uomo avrebbe ributtato in mare un immigrato che aveva raggiunto a nuoto la sua imbarcazione.

I fatti risalirebbero alla notte scorso. Nelle acque a circa 50 miglia a Sud delle isole Pelagie, un gommone con a bordo 60 somali, che stava effettuando la traversata dal Nord Africa ha incrociato la rotta del peschereccio italiano. Uno degli immigrati si è tuffato ed è riuscito a raggiungere il peschereccio. Ma sarebbe stato poi respinto dall'equipaggio e ributtato in mare dopo una colluttazione. Sempre secondo queste testimonianze, il naufrago sarebbe affogato scomparendo tra i flutti.

A denunciare l'accaduto sono stati gli altri immigrati appena giunta a Lampedusa nel centro di accoglienza. Poi nella notte, nel porto dell'isola è giunto il peschereccio sotto accusa, e immediatamente sono iniziate le indagini da parte dei carabinieri che acquisendo anche le dichiarazioni degli altri membri dell'equipaggio hanno chiarito la vicenda.

Mariano Ruggiero è adesso rinchiuso nel carcere di Agrigento, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Gli investigatori avrebbero trovato numerosi riscontri al racconto degli immigrati che avevano parlato di un peschereccio di colore bianco. L'accusa di omicidio sarebbe legata ad altri ulteriori prove raccolte nel corso delle indagini dai carabinieri, che hanno ascoltato anche gli altri componenti dell'equipaggio. Intanto mezzi di Guardia costiera, Marina e Guardia di finanza, stanno ancora cercando il corpo dell'immigrato.