Boati di gioia come per i mondiali, i detenuti festeggiano l'indulto, Repubblica 29/7/06

Dal Veneto alla Sicilia esplode la felicità dei beneficiari
I direttori: "Ma attenzione a non ricadere nei reati"

Boati di gioia come per i Mondiali
I detenuti festeggiano l'indulto

A Roma un terzo della popolazione carceraria potrebbe uscire
Antigone: "Bella giornata, ora si pensi alla reintegrazione"


<B>Boati di gioia come per i Mondiali<br>I detenuti festeggiano l'indulto</B>
GRIDA di gioia, oggetti battuti contro le sbarre, un boato simile a quello che seguì la vittoria della nazionale ai Mondiali. Così nelle carceri italiane è stata accolta la notizia dell'approvazione definitiva dell'indulto da parte del Senato.

La gioia è esplosa dal Veneto alla Sicilia. Ma i direttori delle strutture carcerarie frenano la "fibrillazione": Laura Brancato, responsabile del Pagliarelli di Palermo esprime il timore che "tra qualche mese molte delle persone liberate incapperanno di nuovo nelle maglie della giustizia. Per reati simili il rischio di recidiva è molto alto".

Posate e pentole sono state "suonate" contro le sbarre in quasi tutti gli istituti siciliani: "In alcuni casi - racconta il provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria, Orazio Faramo - anche chi non godrà dei benefici ha applaudito l'intervento legislativo di clemenza". Secondo le prime stime, a Palermo saranno circa 500 i detenuti che lasceranno le celle, 150 nello storico istituto di pena dell'Ucciardone e 350 nel nuovo carcere del Pagliarelli.

Felicità anche a Roma tra i 900 ospiti di Regina Coeli: la metà di loro potrebbe infatti lasciare la prigione trasteverina. Per ora infatti è sicura la scarcerazione di 154 persone, ma via via che ci saranno le sentenze definitive si potrebbe arrivare a 450. Secondo l'associazione Papillon, tra Regina Coeli e Rebibbia saranno 1000 i beneficiari dell'indulto: un terzo dell'attuale popolazione carceraria della capitale.

Nella sezione femminile di Rebibbia le detenute si sono lanciati in balli con la musica a tutto volume. Dal carcere potranno uscire anche i 18 bambini di meno di tre anni reclusi con le loro mamme. Alle 410 carcerate, di cui almeno la metà godrà dell'indulto, il verde Paolo Cento ha spiegato i termini del provvedimento, compreso l'ultimo articolo, "di cui - ha osservato - si è parlato molto poco: quello che prevede per chi commette nuovi reati nei 5 anni successivi di dover scontare oltre alla pena per il nuovo reato anche quella condonata dall'indulto".

Slogan scanditi e tintinnio metallico delle "marmitte" contro le porte delle celle: così i 1360 del carcere torinese delle Vallette hanno festeggiato l'indulto. Le porte del penitenziario si potrebbero aprire per 400 di loro. Applausi nella casa circondariale di Montorio, a Verona, in cui sono rinchiusi 700 detenuti. Soddisfazione ma nessuna esplosione di gioia nelle due carceri veneziane, il femminile della Giudecca e il maschile a Santa Maria Maggiore, dove si trovano 260 persone con una disponibilità di 160 posti letto.

L'associazione Antigone, che si occupa dei diritti dei carcerati, ha commentato: "E' una bella giornata". "Ora finalmente le carceri possono tornare ai confini della legalità e della normalità - ha detto il presidente Patrizio Gonnella - a seguire ci vorranno misure per evitare che si ricreino le condizioni di sovraffollamento e di degrado". Necessario anche "approntare piani di reintegrazione sociale per chi uscirà dal carcere nei prossimi giorni".

(29 luglio 2006)
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