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Rinnovo pds – Il 65% delle domande inoltrate con il sistema postale è irregolare o incompleto, meltingpot.org, 07/02/07

Rinnovo pds – Il 65% delle domande inoltrate con il sistema postale è irregolare o incompleto

Vanno sommati ulteriori tempi di attesa per il pds elettronico ed il problema degli appuntamenti assegnati in questura

Nei giorni scorsi presso la Prefettura di Padova si è svolto un incontro di aggiornamento per gli operatori (enti di patronato, associazioni, comuni, questura) sull’attività dello smaltimento delle pratiche di soggiorno.
E’ giusto dire che da parte dei funzionari traspare evidentemente una netta insoddisfazione per il servizio che Poste italiane sta fornendo agli utenti ma anche alle questure stesse.
Il dato sconcertante emerso è che il 65% delle domande inoltrate con il sistema postale è incompleto o irregolare. Magari perché la domanda è incompleta, oppure perché i dati sono sbagliati o per altri difetti ancora che il sistema operativo delle Poste non è nemmeno in grado di descrivere. D’altra parte, il sistema di lettura ottica aveva già creato enormi problemi con i kit utilizzati per il decreto flussi 2006. Questo per il semplice motivo che non esiste un sistema di lettura ottica che legge qualsiasi grafia, su qualsiasi modulo.
Come si suol dire “il difetto sta nel manico” ovvero nel sistema che si è pensato di utilizzare e che non è in grado di assicurare una adeguata affidabilità.
Il dato emerso mette in tutta evidenza il carattere draconiano di questa riforma che si è preteso di introdurre come la “semplificazione” delle procedure.
Per esempio la Questura di Padova (che in Veneto era quella che aveva i tempi più celeri) ora, con la nuova procedura, si trova a subire dei tempi che la mettono nella condizione di non poter garantire ne gli stessi livelli di prima ne di sapere cosa succederà concretamente.
Oltre a questo ci sono da considerare ulteriori tempi morti.

Un altro aspetto destinato a creare ulteriori problemi è il permesso di soggiorno elettronico

Attualmente si stima che il tempo per la stampa del nuovo formato del permesso (munito di dispositivi anticontraffazione, con i chip che memorizza le impronte digitali, ecc.) non sarà inferiore ai 60 giorni.
Quindi, nel momento in cui la pratica è perfetta e viene decretato il rilascio del permesso o della carta di soggiorno da parte della questura, si devono aggiungere almeno altri 60 giorni di attesa. Si capisce bene che questa non è certo una “semplificazione” specie se si considera quanto costa il permesso elettronico (30 euro).
Ma non è ancora finita.

Il problema delle date assegnate per gli appuntamenti in questura

Dobbiamo avvertire coloro che hanno già inviato la modulistica tramite il sistema postale, di fare molta attenzione nel momento in cui andranno a consultare (con il proprio codice) il sito www.portaleimmigrazione.it per verificare lo stato della pratica e la data di convocazione presso la questura.
L’ulteriore problema nasce dal fatto che il sistema di Poste italiane pianifica gli appuntamenti senza conoscere le festività nazionali, il santo patrono, le giornate non lavorative, il sabato e via dicendo.
Gli appuntamenti vengono pianificati in maniera assolutamente acefala e non corrispondete a quello che è l’orario e il funzionamento degli uffici delle questure. Quindi c’è una sfasatura tra gli appuntamenti indicati e la data in cui effettivamente la questura sarà in grado di ricevere l’interessato.

Altri commenti non sono necessari per valutare l’efficienza di questa “semplificazione”. Certo, anche mettendocela tutta così complicata non poteva venire…

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