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Per viaggiare a Natale è sufficiente il cedolino, Metropoli, 19/12/06

Per viaggiare a Natale
è sufficiente il cedolino

Chi ha chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno e ha in mano il cedolino può uscire dall'Italia e rientrarvi senza più aspettare la speciale circolare natalizia. La direttiva del Viminale del 5 agosto stabilisce che in qualsiasi periodo dell'anno è possibile mettersi in viaggio con il vecchio permesso e la ricevuta della domanda di rinnovo purché si esca e si rientri dalla stessa frontiera senza passare da altri Paesi Schengen

ROMA - Quest'anno, chi sta aspettando il rinnovo del permesso di soggiorno non ha più bisogno di aspettare l'uscita della tradizionale “circolare natalizia” che autorizzava a lasciare l'Italia e a rientrarvi con la sola ricevuta della richiesta di rinnovo. Anche chi ha solo il “cedolino” può direttamente mettersi in viaggio per riabbracciare i familiari.

La novità è operativa dal 5 agosto, quando il ministro dell'Interno Giuliano Amato ha emanato una direttiva per garantire a chi ha in mano il cedolino gli stessi diritti di chi ha un permesso ancora valido. Da adesso, quindi, non c'è più bisogno di aspettare l'uscita di circolari straordinarie per le ferie estive, natalizie o pasquali: la possibilità di lasciare l'Italia durante il periodo di rinnovo del permesso (e soprattutto di rientrarvi senza dover chiedere uno speciale visto di reingresso) è permanentemente in vigore.

La direttiva è stata decisa per evitare i disagi causati dalla lentezza della procedura di rinnovo del permesso (che, secondo la legge Bossi-Fini, dovrebbe concludersi entro un massimo di 20 giorni; ma nella realtà le attese sono molto più lunghe).

E' importante però ricordare che la “libertà di viaggiare” mentre si sta rinnovando il permesso è soggetta a notevoli limitazioni (uguali a quelle già previste dalle vecchie circolari). Bisogna comunque avere con sé il passaporto o un altro documento di identità valido per l'espatrio. Ma soprattutto, è obbligatorio uscire e rientrare dallo stesso valico di frontiera, e il viaggio non deve prevedere il transito da altri Paesi dell'area Schengen.

In pratica, i cittadini extracomunitari con in mano la ricevuta di rinnovo possono passare le vacanze in patria o andare a trovare un familiare ammalato; ma non possono, ad esempio, fare un viaggio studio o andare a trascorrere le feste in un altro Paese Ue. Questo perché la semplice richiesta di rinnovo del permesso non è considerata un documento di viaggio valido al di fuori dalle frontiere italiane.

Ciò significa ad esempio che non è possibile, con il cedolino, rientrare nel proprio paese con un volo aereo che preveda scali tecnici in altri Paesi Schengen (va bene solo un volo diretto), né si può attraversare l'Europa in pullman o in automobile. Addirittura molte compagnie aeree non consentono l'imbarco a chi si trova in questa situazione. Solo chi, come i cittadini romeni, entra nell'Unione europea senza obbligo di visto, può viaggiare liberamente utilizzando il proprio passaporto e mostrando le garanzie richieste per un normale viaggio di turismo.

Inoltre è importante ricordare che può spostarsi con il cedolino solo chi ha chiesto il rinnovo del proprio permesso; non chi ha fatto semplicemente domanda per il primo rilascio. E perché la ricevuta sia valida, è necessario aver chiesto il rinnovo entro i tempi previsti dalla legge o comunque non oltre 60 giorni dalla scadenza del vecchio documento.

Dall'11 dicembre è cambiato in tutta Italia il sistema per rinnovare il permesso di soggiorno. La domanda (sui nuovi moduli a lettura ottica) non deve più essere presentata in questura, ma deve essere spedita tramite assicurata postale. Ma anche per chi utilizza questa nuova procedura, la possibilità di tornare in patria è comunque garantita. La “ricevuta dell'assicurata”, che viene consegnata dall'impiegato postale al momento della spedizione, unita all'originale del vecchio permesso (che dunque non deve essere mai spedito in questura, ma conservato dal titolare), sostituisce il vecchio “cedolino” a tutti gli effetti di legge.

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