ROMA - Il decreto flussi bis ha percorso anche l'ultima tappa prima della volata finale per arrivare in Gazzetta Ufficiale.
Ieri la Corte dei Conti ha finalmente registrato il testo che autorizza 350mila nuovi ingressi di lavoratori subordinati extracomunitari, in aggiunta ai 170mila previsti dal decreto pubblicato lo scorso marzo. Adesso bisogna attendere solo i tempi tecnici per la pubblicazione, in genere una manciata di giorni.
Di sicuro il tour di questo decreto bis non passerà alla storia per la sua velocità.
Quello che doveva essere un provvedimento d'urgenza, varato per rispondere al boom di domande d'assunzione presentate da famiglie e imprese, dopo l'ok del governo arrivato il 21 luglio scorso ha già passato più di quattro mesi in giro tra i pareri di conferenza unificata, camera, senato e il controllo di legittimità della Corte dei Conti. L'ennesima conferma che le "procedure di stampo bizantino" (Ferrero dixit) per la definizione delle quote sono tutte da rivedere.
I nuovi 350mila ingressi permetteranno di assorbire tutte le domande d'assunzione presentate, come recita il primo articolo del decreto, "entro il 21 luglio 2006". Negli ultimi giorni si sono però rafforzate le speranze anche per i ritardatari alla luce dei dati che arrivano dagli Sportelli unici per l'immigrazione.
Il 20% delle domande esaminate finora non approderanno a un'assunzione, perché non ci sono i requisiti previsti dalla legge oppure perché gli aspiranti datori di lavoro, stanchi di aspettare tempi biblici, hanno deciso di lasciar perdere e di assumere (magari al nero) lavoratori che già si trovano in Italia. Se le cose continuano così, a giochi fatti potrebbero avanzare quasi 100mila quote: che logica avrebbe non ridistribuirle a chi ha presentato domanda dopo il 21 luglio?
Elvio Pasca
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