PALERMO - Anche se manca ancora qualche mese all'ingresso della Romania nell'Unione, i suoi cittadini sorpresi senza permesso di soggiorno non vanno espulsi dall'Italia come clandestini qualunque. I romeni infatti "non possono essere considerati extracomunitari ma quasi cittadini UE".
È l'interpretazione avvalorata dal giudice di pace Francesco Cannizzo della prima sezione di Palermo, che qualche settimana fa ha annullato l'espulsione decretata dalla prefettura di Palermo contro quattro clandestini romeni. L'impossibilità di considerarli alla stregua degli altri extraue irregolari era stata portata avanti dal loro difensore, che aveva impugnato il decreto di espulsione.
Il giudice Cannizzo ha dato loro ragione: "I cittadini rumeni - recita uno stralcio della sentenza diffuso dalle agenzie di stampa - godono di una posizione di particolare attenzione rispetto sia al nostro Stato che rispetto agli altri Stati dell'unione Europea. Infatti ai cittadini della Romania, Stato candidato Ue, di cui entrerà a far parte con l'inizio del prossimo anno, non si applica la normativa relativa agli extracomunitari". Espulsione annullata, quindi, e spese processuali a carico dello Stato.
Ovviamente quella di Palermo è un'interpretazione (tra l'altro contestata dal Viminale) e non è detto che faccia scuola presso altri giudici di pace, ma non è una novità assoluta. Stranieriinitalia.it ad esempio ha già pubblicato quasi un anno fa la sentenza di un giudice di Torino, che ha annullato un'espulsione sostenendo che "la normativa del d.lgv. 286/98 [il testo unico sull'immigrazione, n.d.r.] non si dovrebbe applicare ai cittadini candidati dell'unione Europa così come non si applica ai cittadini già membri dell'Ue".
La maggior parte dei giudici di pace non la pensa così e continua a convalidare le espulsioni a carico dei cittadini romeni. La querelle, comunque, si spegnerà alla mezzanotte del prossimo capodanno: quando il primo gennaio i romeni diventeranno ufficialmente cittadini dell'Ue, non potranno più essere espulsi, al di là di ogni interpretazione, se non per motivi di ordine pubblico e sicurezza dello Stato. E quelli già espulsi, incappati magari in giudici meno permessivi, potranno rientrare senza problemi in Italia.
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