La Commissione Europea giudica le nuove norme svizzere su immigrazione e asilo politico incompatibili con il diritto comunitario. Tra le nuove misure, votate ieri quasi plebiscitariamente, c'è la richiesta che tutti i rifugiati, anche i perseguitati politici, debbano presentare un passaporto entro 48 ore. Per chi non lo fara' sara' possibile la bocciatura della richiesta senza esame. E' questo uno dei punti piu' controversi: chi fugge dalle persecuzioni del proprio paese e' spesso sprovvisto di documenti di identita', come sottolinea anche l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Il deputato socialista Maria Roth-Bernasconi critica i partiti che hanno appoggiato il principale sostenitore della nuova legge, il ministro di giustizia e polizia dell'Udc, la destra populista, Christoph BLocher: "E' una sconfitta per la Svizzera, ma anche per i radicali e il partito Cristiano Democratico perche' si sono sbagliati: pensano che il problema sia risolto e che non sia piu' necessario parlarne. Sbagliato. L'Udc l'ha ripetuto anche oggi, sorgeranno altre questioni. Mi spiace che radicali e i cristiano-democratici abbiano ceduto a questo gioco lasciando da una parte i valori d'umanita' e apertura importanti per la Svizzera".
Ieri sera a Zurigo prima manifestazione di protesta contro il voto. Il 21% dei residenti svizzeri e' straniero. La nuova legge arriva nel momento in cui le richieste d'asilo sono le piu' basse deli ultimi 20 anni. Paradossalmente Berna ha aderito l'anno scorso a Shengen, lo spazio di libera circolazione.
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