INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
(4-04505) DEL 15.4.14
— Al Ministro della giustizia
DANIELE FARINA, SANNICANDRO, MIGLIORE, DI SALVO, BOCCADUTRI, FERRARA, FRATOIANNI, COSTANTINO, MELILLA, NICCHI, PAGLIA, PANNARALE, PIAZZONI, SCOTTO, COCCIA e ZACCAGNINI
Premesso che:
in data 25 marzo 2014, il dipartimento per l'amministrazione penitenziaria (D.A.P.) avrebbe dato indicazione, con una nota indirizzata ai provveditorati regionali, nonché ai direttori degli istituti di pena, di non fornire dati e informazioni agli osservatori dell'associazione Antigone, seppur regolarmente autorizzati ad entrare nelle carceri, «onde evitare incoerenze pregiudizievoli in ordine all'immagine esterna dell'Amministrazione», e di indirizzare le richieste dell'associazione direttamente al dipartimento per l'amministrazione penitenziaria stesso per una valutazione;
l'associazione Antigone, o.n.l.u.s. sin dal 1990, è impegnata sul fronte dei diritti e le garanzie nel sistema penale, e costituisce il riferimento nazionale per il comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani e degradanti (CPT), raccogliendo autorevoli adesioni tra magistrati, operatori penitenziari, studiosi, parlamentari, e comunque cittadini che a diverso titolo si interessano di giustizia penale;
in particolare, tale associazione, oltre ad organizzare dibattiti sui modelli di legalità penale e processuale del nostro Paese, raccoglie informazioni sulla realtà carceraria sia come lettura costante del rapporto tra norma e attuazione, sia come base informativa per la sensibilizzazione sociale ai problemi del carcere, e ciò attraverso un osservatorio nazionale delle condizioni di detenzione, istituito al solo fine di verificare la prestazione delle garanzie e dei diritti riconosciuti dall'ordinamento penitenziario e dalle convenzioni internazionali;
sin dal 1998 l'associazione è autorizzata a svolgere attività di osservazione negli istituti di pena di tutto il Paese con la disponibilità e collaborazione di numerosissimi operatori, raccogliendo dati (in ogni caso non sensibili né attinenti alla sicurezza penitenziaria) direttamente dai direttori degli istituti di pena al fine di una corretta informazione dell'opinione pubblica circa l'attuazione dell'articolo 27 della Costituzione;
l'emanazione della nota diffusa dal dipartimento per l'amministrazione penitenziaria in data 25 marzo 2014, a parere degli interroganti, oltre a minare l'obiettivo auspicabile di un «carcere trasparente», limita l'attività di chi, proprio per la competenza e l'esperienza che ha maturato nell'occuparsi delle problematiche del carcere, svolge costantemente un ruolo di supporto nell'attività dei parlamentari impegnati nel rispetto dei diritti, e della dignità, dei detenuti–:
— Per sapere :
di quali informazioni disponga il Ministro in relazione a quanto esposto in premessa;
quali siano i motivi per i quali sia stata emanata la nota in questione;
se non ritenga opportuno intervenire per far sì che l'Osservatorio dell'Associazione Antigone possa continuare ad effettuare la raccolta dei dati sulle condizioni di detenzione direttamente dai direttori degli istituti di pena.
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