Uomini, donne e giovani che si accalcano all’ingresso del palazzo del Centro Cittadino per le Migrazioni di Roma, nel tentativo di varcare la soglia e salire ai piani superiori, dove con un po’ di fortuna potranno trovare un nuovo impiego e un nuovo inizio, in Romania. Sono immigrati romeni, accorsi in massa al civico 41 di via Assisi per la prima giornata della ’Borsa dei posti di lavoro disponibili in Romania per i cittadini romeni’. Un progetto pilota, fortemente voluto dal Governo di Bucarest, che ha per obiettivo l’incontro diretto tra la domanda e l’offerta di lavoro e che mira al rimpatrio del maggior numero possibile di persone e operai specializzati, fortemente richiesti dall’economia nazionale in grande crescita. Alla fine saranno circa mille le persone che si sono presentate, con gli sportelli costretti a rimanere aperti diverse ore in più rispetto al previsto.
"Un successo enorme", segnato da una partecipazione e da un interesse andato oltre le più rosee attese, "che dimostra la voglia dei cittadini romeni di rientrare e lavorare nel proprio Paese", spiega ad Apcom il ministro del Lavoro romeno, Paul Pacuraru, venuto appositamente da Bucarest per l’inaugurazione della prima giornata della ’Borsa del lavoro’, che ha messo sul piatto oltre 7.500 offerte d’impiego nel solo campo dell’edilizia in Romania. "Si è trattato di un progetto pilota, al momento limitato solo alla città di Roma e al Lazio ma, vista l’affluenza, vogliamo estendere ad altri settori e riproporre l’iniziativa dove la comunità di immigrati romeni è più forte, a Milano e a Torino in Italia e poi anche in Spagna", spiega Pacuraru.
"Nel Lazio - racconta il ministro - ci sono 16-17mila romeni che lavorano legalmente nel settore dell’edilizia. A questi si devono aggiungere altri ventimila che invece operano in nero. Per ora la Borsa del lavoro è stato un successo di pubblico, bisogna poi vedere quanti decideranno effettivamente di tornare a lavorare in Romania", dice ancora il ministro. Al di là dell’oggettivo interesse che ha suscitato l’iniziativa, la vera sfida sarà quella di convincere gli immigrati della convenienza di un’eventuale ritorno in patria. In questo senso non si può non parlare di salari, generalmente assai più bassi in Romania rispetto a quelli italiani - anche se la forbice, soprattutto nel settore edile, si sta pian piano riducendo. "Gli stipendi in Romania stanno crescendo in modo significativo. E nell’edilizia, settore che lamenta mancanza di manodopera, i salari sono paragonabili a quelli italiani. Chi guadagna mille euro in Italia - argomenta Pacuraru - non potrà non accorgersi che al netto dei costi più alti, del fatto di vivere e lavorare spesso in condizioni precarie e di stare lontano dalla propria famiglia, conviene tornare in Romania".
Un’iniziativa che non solo risponde agli interessi dell’economia romena, ma che va nella direzione auspicata dalle istituzioni italiane, riguardo a flussi migratori controllati in modo tale da limitare possibili casi di violenza come quelli tristemente saliti alla ribalta della cronaca con l’omicidio della signora Giovanna Reggiani ad opera di un romeno clandestino, Mailat. "Il caso Nicolae Mailat non ha influito sull’organizzazione della Borsa del lavoro. Questa tragedia ci ha spinto a porre più attenzione ai problemi dell’immigrazione illegale e al diritto alla sicurezza dei cittadini italiani. Ma questa iniziativa si pone come principale obiettivo quello di riportare la manodopera in Romania", ha concluso Pacuraru.
Superata con difficoltà la folla all’ingresso, si sale al primo piano del Centro Cittadino per l’Immigrazione, dove si apre un grande salone con numerosi stand allestiti di società romene a caccia di operai. Ad ogni banchetto, un rappresentante della compagnia che offre spiegazioni sulle possibilità di impiego e illustra le principali attività sul territorio. Ogni persona interessata deve riempire un formulario indicando dati anagrafici, recapito, anni d’esperienza e eventuale specializzazione. Formulari che poi saranno vagliati dalle società per una prima selezione. I lavoratori selezionati, saranno richiamati per un colloquio, in Italia.
Fra i vari stand anche quello di un’azienda di impiantistica italiana, la Colma, che opera in tutta la Romania e in particolare a Bucarest. "Non ci aspettavamo un tale afflusso, tutte queste persone ci hanno preso alla sprovvista tanto che abbiamo finito il materiale illustrativo", racconta Andrea Petrillo, direttore commerciale della Colma. "Noi offriamo cinquanta posti per operai specializzati, purtroppo la maggior parte di chi si presenta ha poche qualifiche. In tutti i casi - conclude - quella della Borsa del Lavoro, è sicuramente un progetto interessate da sviluppare".
Girando si scopre che la portata dell’iniziativa ha raggiunto anche società di livello internazionale, come la statunitense Bechtel, che si occupa della costruzione dell’autostrada tra Bucarest e Budapest. "E’ una manifestazio0ne molto positiva, da ripetere a Torino e Milano, dove la comunità romena è più grande. Le opportunità in questo momento in Romania sono enormi. Noi offriamo fino a 5mila posti di lavoro", spiega il rappresentante Dorus Draghici, "se uno vuole tornare questo è il momento giusto".
"Si accertino le eventuali responsabilità rispetto a quanto sarebbe accaduto nel carcere di Foggia dove dieci agenti penitenziari sono accusati di tortura per le violenze contro due persone detenute. Si...
Continua a crescere il numero dei suicidi nelle carceri italiane. Gli ultimi tre sono avvenuti a distanza di poche ore nel carcere di Pavia e in quello di Teramo. Il...
Il prossimo 12 marzo, a Roma, presso la Casa Internazionale delle Donne, presenteremo il volume "L’esecuzione penale delle donne: temi, ricerche, prospettive", curato da Costanza Agnella e Susanna Marietti. Interamente consultabile...
Ieri una delegazione di Antigone, guidata dal Presidente dell'Associazione Patrizio Gonnella, è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A lui va il nostro ringraziamento per le parole e...
È Online il calendario dei colloqui di selezione per il progetto bando SCU 2023 "La tutela dei diritti delle persone private della libertà 2024". I colloqui di selezione si terranno i...
«Il governo è al lavoro per modificare il reato di tortura adeguandolo ai requisiti previsti dalla convenzione di New York». Sono queste le parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio...
“Oltre il limite”. E' questo il titolo del Report 2023 di Antigone Marche che è stato presentato oggi a Jesi durante un Convegno sulla condizione delle carceri marchigiane. Il documento...
Un comunicato che abbiamo inviato insieme a Magistratura Democratica e Unione Camere Penali Italiane Ormai non è in gioco solo la dignità dei detenuti, si tratta di preservare la loro stessa...
"Il modello della giustizia minorile in Italia, fin dal 1988, data in cui entrò in vigore un procedimento penale specifico per i minorenni, è sempre stato un vanto per il...
Il prossimo 20 febbraio, alle ore 10.00, presso il Roma Scout Center (Largo dello Scautismo, 1), Antigone presenta "Prospettive minori", 7° Rapporto sulla giustizia minorile in Italia. La giustizia penale minorile...
"Il sistema penitenziario italiano si avvicina a passi da gigante a livelli di sovraffollamento che configurerebbero un trattamento inumano e degradante generalizzato delle persone detenute. Bisogna prendere provvedimenti e prenderli...
Nove anni dopo che la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Ungheria per aver violato il divieto di trattamenti inumani e degradanti a causa delle sue condizioni carcerarie, i...
di Patrizio Gonnella su il manifesto del 30/01/2024 L’arretramento dello Stato di diritto ungherese è da ieri sotto gli occhi di tutti. E a tutti è sbattuto in faccia con quelle...
La Corte Costituzionale ha detto sì alla affettività e alla sessualità in carcere, dichiarando illegittimo l'articolo 18 dell'ordinamento Penitenziario che, in materia di colloqui visivi, imponeva il controllo a vista. La...
Carceri fatiscenti, sovraffollamento e condizioni degradate di vita per detenuti e personale. La fotografia che lascia il 2023 "Lanciamo oggi l'allarme sul sistema penitenziario italiano, prima che si arrivi a...
di Patrizio Gonnella su il manifesto del 28 dicembre 2023 C’è un numero che caratterizza il 2023 penitenziario: 10.000. Sono almeno 10 mila le persone detenute in più rispetto alla capienza...
È ufficialmente aperto il bando Servizio Civile Universale per la selezione di operatori volontari! Scopri il nostro progetto “La tutela dei diritti delle persone private della libertà 2024”, che vede la coprogettazione...
di Patrizio Gonnella su il manifesto del 16 dicembre 2023 Ogni cinque giorni si ammazza un detenuto nelle carceri d’Italia. Un elenco tragico che ho deciso di riportare qua di seguito...