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'Sicurezza e immigrazione latinoamericana in Italia', Ministero dell'Interno, 12/10/07

«Ragionare di sicurezza in una prospettiva ampia e globale e non solo come ordine pubblico»: messaggio del sottosegretario Marcella Lucidi al convegno 'Sicurezza e immigrazione latinoamericana in Italia'

Ai lavori sono intervenuti il Capo dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Morcone e il sottosegretario alla Solidarietà sociale De Luca

nostro servizio

 

Si è discusso stamani presso l'Istituto Superiore Antincendi dei Vigili del Fuoco a Roma, alla presenza, tra gli altri, dei sottosegretari all'Interno, Marcella Lucidi e della Solidarietà sociale, Cristina De Luca, e del Capo dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Mario Morcone, del tema della sicurezza in relazione al fenomeno della immigrazione. Lo spunto per l'approfondimento è stato il convegno organizzato dall'Associazione dei professionisti della sicurezza dal titolo 'Sicurezza e immigrazione latinoamericana in Italia' - in occasione dell'anniversario, oggi 12 ottobre, della scoperta del continente americano - per discutere e far emergere i bisogni e le realtà che affrontano gli immigrati, in particolare, quelli provenienti dal Sud America.
All'evento, realizzato con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Roma nella persona del Consigliere aggiunto per Latinoamerica Madisson Godoy, hanno partecipato diversi qualificati relatori come il responsabile del dossier statistico immigrazione di Caritas/Migrantes, Franco Pittau e il Console generale del Perù, Amador Velasquez.
L'idea emersa nel corso dei lavori è che la gestione, complessa ma strategica, del fenomeno migratorio è ormai, come ha peraltro proprio ieri sottolineato il ministro dell'Interno Amato durante la presentazione della 'prima ricerca sociale sull'immigrazione', un fattore strutturale della nostra società con il quale dobbiamo saper convivere e affontare con i giusti strumenti.

Il sottosegretario all'Interno, Marcella Lucidi, ha sottolineato nel suo intervento come occorre ragionare, affontando il tema della sicurezza, in una prospettiva ampia e pensare al fenomeno globalmente e non solo in termini di ordine pubblico. La politica - ha detto la Lucidi - dovrebbe parlare ai cittadini di sicurezza a tutto campo "senza esasperare le paure che creano solo maggiore isolamento" chiedendosi quale modello di società stiamo costruendo. C'è infatti una scarsa conoscenza da parte della società civile della vita quotidiana degli immigrati anche perchè i messaggi che provengono dai media sono spesso esasperati mentre si dovrebbe mettere in risalto altri aspetti che questà nuova società multiculturale sarà chiamata ad affrontare come un nouvo tipo di welfare che tenga in considerazione anche la presenza degli immigrati che in quanto persone necessitano di servizi quali scuola, salute, casa. E' anche in questo modo che ci si occupa di sicurezza.

Sulla stessa lunghezza d'onda il sottosegretario alla Solidarietà sociale, Cristina De Luca, che ha ribadito come l'immigrazione sia un fenomento strutturale del nostro tempo che non va affrontato in un'ottica congiunturale ma globale. In questo contesto si inserisce il disegno di legge sull'immigrazione Amato-Ferrero, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, che attraverso misure concrete intende favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro con regole semplici e chiare da rispettare. La De Luca ha annunciato anche che è previsto nella legge finanziaria un Fondo speciale per realizzare tre obiettivi considerati prioritari per la creazione di un nuovo tipo di società integrata e sono:

  • l'insegnamento della lingua italiana e le leggi fondamentali dello Stato;
  • il superamento dei ghetti urbani per non creare concentrazioni di popolazioni che non favoriscono l'integrazione;
  • particolari misure a favore dei giovani, donne e bambini che, per aspetti diversi, rivestono un ruolo determinante in questa strategia. 

Il Capo dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Mario Morcone, nel sottolineare come l'Italia è già una società interculturale e che l'immigrazione, pur non essendo un diritto a differenza dell'asilo, deve essere percepita come un'opportunità, in una chiave di lettura non solo economicistica ma di prospettiva per il III millennio. Il prefetto Morcone si è anche soffermato sugli sforzi e le iniziative che sono state portate avanti dalll'Amministrazione dell'Interno, come la Carta dei valori della cittadinanza e dell'integrazione che vuole favorire l'accettazione delle altre culture e religioni nel rispetto delle nostre tradizioni, cultura, e leggi. Per tradurre questi principi in pratica l'istruzione e la scuola rappresentano un elemento centrale basti pensare che ormai il 5% della popolazione scolastica è rappresentata da bambini stranieri e su quest'aspetto della 'inclusione dei nuovi cittadini' - ha rimarcato da Morcone - lo Stato sta investendo molte risorse ed energie.

Per quanto riguarda l'aspetto più peculiare del convegno ovvero l'immigrazione dei latinoamericani, tutti i relatori intervenuti hanno sottolineato come pur essendo in numero considerevole - circa il 10% del totale - l'immigrazione dal sud america - per affinità culturali, per religione e idea di famiglia simile alla nostra - non crea particolari situazioni di conflittualità pur nella consapevolezza che questi cittadini vivono gli stessi problemi comuni ad altre etnie come il problema della casa e le difficoltà legate alla burocrazia.

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