La Commissione europea ha ufficialmente proposto, il 10 agosto scorso, l’istituzione in via permanente della Rete dell’Unione europea sulle migrazioni (Rem), per la raccolta e lo scambio di informazioni aggiornate su tutti gli aspetti del fenomeno migratorio nell’ambito dell’Unione, e la definizione di politiche comuni in materia d’immigrazione e asilo.
La Rete sarà, secondo il vicepresidente della Commissione e commissario Ue alla Giustizia, libertà e sicurezza, Franco Frattini, “uno strumento prezioso per migliorare la nostra conoscenza dei fenomeni migratori nell'Unione, grazie alla sua capacità di elaborare e pubblicare relazioni sulle strategie politiche, analizzare dati statistici, realizzare studi specifici e fornire informazioni precise e pertinenti su immigrazione ed asilo”.
L’iniziativa coincide con la conclusione del progetto pilota della Rete, partito nel 2002 in accoglimento dell’invito a creare un “sistema europeo di scambio di informazioni in materia di asilo, migrazione e paesi d’origine” rivolto alla Commissione dal Consiglio europeo di Laeken del dicembre 2001. Il progetto, divenuto poi azione preparatoria di durata massima triennale (2004-2006), è stato di seguito avallato dal Consiglio europeo di Salonicco del giugno 2003, da cui è emersa l’opportunità di trasformare la Rete in una struttura permanente.
L’esperienza dell’azione preparatoria ha dimostrato, infatti, l’efficacia e l’importanza del progetto, che si è rivelato uno strumento particolarmente utile per la gestione delle problematiche connesse ai flussi migratori. Nel corso del periodo sperimentale, l’attività della Rete ha prodotto relazioni annuali, microstudi, ricerche e dati statistici sui temi della migrazione e dell'asilo nell'Unione europea.
In vista della conclusione del progetto pilota, la Commissione europea ha poi lanciato, con il Libro verde del 2005 relativo al futuro della Rete europea sulle migrazioni [COM (2005) 606], una consultazione aperta per raccogliere le valutazioni di tutti i soggetti coinvolti sui futuri sviluppi della Rem. Proprio sulla base di queste valutazioni e dei risultati ottenuti nel periodo sperimentale è nata la proposta della Commissione, che individua anche il tipo di organizzazione della Rete.
La futura struttura della Rem sarà composta dalla Commissione e da Punti di contatto nazionali, uno per ogni Stato membro, per la raccolta e trasmissione delle informazioni sui flussi migratori di ciascun Paese. Vi sarà, inoltre, un Comitato direttivo composto da rappresentanti degli Stati membri, della Commissione e del Parlamento europeo, per garantire piena partecipazione a tutti i soggetti istituzionali coinvolti e assicurare che le attività svolte siano in linea con l’agenda politica dell’Unione. La Commissione, infine, manterrà un ruolo centrale nel funzionamento della Rete, adottando, tra le altre competenze, il piano annuale delle attività e coordinando e garantendo un sistema di co-finanziamenti di base da parte di ogni Punto di contatto.
La documentazione prodotta nel periodo sperimentale
Nell’ambito di questa documentazione le Relazioni annuali 2004, 2005 e 2006 riguardano gli sviluppi politici e legislativi più significativi in materia, mentre i microstudi offrono ai decisori e alle altre parti interessate informazioni sulle tendenze di breve periodo (generalmente tre mesi).
Gli studi finora pubblicati riguardano ”Sistemi di accoglienza, loro capacità e situazione sociale dei richiedenti asilo nel sistema di accoglienza degli Stati membri dell'Unione europea” (maggio 2006), “Migrazione gestita e mercato del lavoro – Il settore della sanità” (novembre 2006) e ”Condizioni di ingresso e di soggiorno nell'UE dei lavoratori altamente qualificati” (maggio 2007), mentre è in corso di completamento entro il 2007 uno studio sul ricongiungimento familiare.
Le ricerche prodotte sinora, invece, mirate ad approfondire aspetti o tematiche specifiche, sono “Impatto dell’immigrazione sulle società europee” (marzo 2006), “Cittadini di paesi terzi in posizione irregolare negli Stati membri dell'UE: approccio, loro profilo e situazione sociale” (gennaio 2007) e “Migrazione di ritorno” (maggio 2007).
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