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"Via lavavetri e mendicanti", si allarga il fronte dei sindaci, Repubblica 31/08/07

<B>"Via lavavetri e mendicanti"<br>si allarga il fronte dei sindaci</B> Altre ordinanze in arrivo a Trieste e Torino, mentre nel governo è ancora polemica
Prodi: guerra alla microcriminalità. Amato promette nuove misure

"Via lavavetri e mendicanti"
si allarga il fronte dei sindaci

Querelle a Firenze: un assessore ora propone di equipararli agli artisti di strada
Rosy Bindi: "Dietro i provvedimenti nessuna opera umanitaria, operazioni sospette"
di VLADIMIRO POLCHI


 
ROMA - Dai lavavetri ai mendicanti. L'offensiva dei sindaci si allarga: blitz dei vigili, pedinamenti e una pioggia d'ordinanze in arrivo. I nuovi nemici? Accattoni, parcheggiatori abusivi e venditori ambulanti. Sulla guerra ai lavavetri non si placa però lo scontro politico, tanto che in serata interviene anche il premier. "Io sono sempre stato convinto che la lotta contro la piccola criminalità sia indispensabile anche per fermare la grande", afferma Romano Prodi, che però aggiunge: "Certo non avrei cominciato con i lavavetri, avrei cominciato con chi fa le scritte sui muri o con i posteggiatori abusivi".

A rilanciare l'offensiva di Firenze ci pensa intanto Trieste: il sindaco Roberto Dipiazza (Fi) ha firmato ieri un'ordinanza che vieta di "esercitare attività abusive", quali accattonaggio, vendita illecita di merci e lavavetri, per "intralcio e pericolo alla circolazione pedonale e veicolare". In caso di inottemperanza al divieto, il primo cittadino ha ordinato di perseguire penalmente i responsabili e di sequestrare "le attrezzature o la merce utilizzate". Anche a Torino sono in arrivo misure contro lavavetri e parcheggiatori abusivi. "La prossima settimana presenteremo provvedimenti finalizzati a sconfiggere il fenomeno - annuncia il sindaco Sergio Chiamparino - e sull'argomento avremo presto un confronto con la Procura".

E se il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, ritiene l'ordinanza di Firenze "pienamente giustificata" di fronte a un "così brutale ed esteso accattonaggio violento", il primo cittadino di Pordenone, Sergio Bolzonello, precisa: "Non abbiamo bisogno di adottare misure particolari contro accattoni o lavavetri, perché qui il problema è già stato risolto, pedinandoli". E così mentre a Roma scattano i primi blitz dei vigili urbani, al comune di Firenze scoppia la querelle. L'assessore Silvano Gori mette una nuova proposta sul tavolo: assegnare un certo numero di postazioni ai lavavetri, equiparandoli agli artisti di strada. La proposta viene però bocciata dal firmatario dell'ordinanza, l'assessore Graziano Cioni, che proprio ieri ha annunciato di aver trovato un lavoro a Mohammed Garmouma, marocchino 67enne, da 14 anni lavavetri a Firenze: andrà a fare il posteggiatore in un garage.

Nei palazzi della politica, intanto, non si placano le polemiche dentro alla maggioranza. Conferma le sue critiche Rosy Bindi: "Un'ordinanza che viene assunta senza che sia stata svolta un'opera umanitaria nei confronti di queste persone - afferma il ministro della Famiglia - insospettisce sulla cultura della sicurezza e della solidarietà del centrosinistra". A difesa di Firenze si schiera il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti,: "Non mi pare che sia giusto, di fronte a un problema che aveva creato difficoltà nei rapporti con i cittadini, fare passare una misura, come quella che è stata presa, come una misura di repressione".

E mentre il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, in una lettera al Corriere della Sera ribadisce quanto detto il 15 agosto ("Serve una lotta all'illegalità a 360 gradi, come fece Rudolph Giuliani da sindaco di New York"), poi annuncia che il governo sta lavorando a un piano per il problema dei lavavetri; Silvio Berlusconi commenta: "Ci fa piacere che i nostri programmi siano fatti propri dalla sinistra. Ma tanto sono tutte cose che si annunciano e che non riusciranno mai a realizzare perché la sinistra estrema non lascerà mai che si realizzino".

E ancora: sui dubbi di incostituzionalità dell'ordinanza fiorentina, sollevati dal ministro della Solidarietà sociale, interviene ora Franco Ippolito, già presidente di Magistratura democratica, oggi capo di gabinetto del ministro Ferrero. "Se la questione dovesse arrivare davanti a un giudice - afferma - non passerà verosimilmente il vaglio di legittimità, perché l'ordinanza invoca erroneamente l'articolo 650 del codice penale". Non solo. "Da punto di vista sostanziale - sostiene Ippolito - si vogliono eliminare dai nostri occhi queste persone, senza così risolvere davvero il problema".
Le associazioni Antigone e Progetto Diritti annunciano, infine, che assicureranno consulenza legale a tutti i lavavetri di Firenze denunciati in base all'ordinanza.

(31 agosto 2007)
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