Giustizia: carceri stanno tornando piene come prima dell’indulto
di Patrizio Gonnella (Presidente dell’Associazione Antigone)
Italia Oggi, 23 agosto 2007
Sono 43.957 i detenuti alla data del 30 giugno 2007. Poche centinaia di persone in più rispetto ai posti letto regolamentari, i quali sono 43.140. Compare nelle statistiche dell’amministrazione penitenziaria nuovamente il dato della capienza tollerabile, che sarebbe pari a 63.308 posti. Un dato da più parti legittimamente contestato in quanto non ancorato a parametri certi (numero di metri quadri a disposizione per ciascun detenuto) bensì a valutazioni discrezionali delle singole direzioni.
1.401 sono gli internati che stanno scontando una misura di sicurezza in un ospedale psichiatrico giudiziario o in una casa di cura e custodia. Il totale della popolazione detenuta raggiungeva la quota di 61.264 persone lo scorso 30 giugno 2006. Nel mezzo c’è stato l’indulto che ha scarcerato oltre 25 mila persone. A settembre 2006 si era giunti al numero minimo di 33.326.
In 10 mesi i detenuti sono cresciuti di 5.631 unità. Se il trend di crescita dovesse essere rispettato, tra due anni e mezzo ci ritroveremo più o meno alla situazione pre-indulto che così avrà avuto una efficacia deflativa per un periodo di tre anni e mezzo, ossia un lasso di tempo di poco inferiore a quello di una legislatura parlamentare.
Oggi sono 25.514 i detenuti in attesa di giudizio. Questo dato numerico ricomprende gli imputati, gli appellanti e i ricorrenti. Ciò significa che la percentuale totale di coloro che sono in attesa di sentenza definitiva è pari addirittura al 58,04%. Circa tre detenuti su cinque sono quindi presunti innocenti in stato di custodia cautelare.
Questo dato è sicuramente l’effetto dell’indulto che ha inciso scarsamente sui processi in corso. Le donne sono 1.922, pari al 4,3% del totale. La percentuale è rimasta più o meno invariata durante quest’anno. La regione con il più alto numero di detenuti è la Lombardia con 7.233 reclusi. Seguono la Campania con 5.803 e il Lazio con 4.418. Le regioni con meno detenuti sono la Valle d’Aosta con 141, il Trentino-Alto Adige con 229 e la Basilicata con 307. I detenuti stranieri sono 15.658. Sono aumentati di circa 2 mila unità dall’inizio del 2007. 6.410 sono gli europei, di cui 3.167 dell’area Ue, una percentuale pari a circa un quinto del totale dei detenuti non italiani.
7.531 sono gli africani, 759 gli asiatici, 929 gli americani. Il totale degli stranieri è pari al 35,62%. In alcune realtà penitenziarie queste percentuali sono ovviamente ben più alte. A Perugia e ad Alessandria sono intorno al 73-74%. A Trieste raggiungono il 69 e a Imperia il 68%. Al Marassi di Genova e a Busto Arsizio superano il 66%. A Firenze Sollicciano sfiorano il 65%.
Poi ci sono realtà carcerarie dove invece gli stranieri reclusi sono presenti in misura ridottissima, specialmente al Sud. A Sala Consilina in Campania su 26 detenuti e a Giarre in Sicilia su 13 non c’è neanche uno straniero. La regione che ha il maggior numero di stranieri detenuti è la Lombardia con 3.488. Poi vi sono il Lazio con 1.958 e il Piemonte con 1.735.
Il Molise è la regione con il minor numero di stranieri reclusi pari a soli 22. Le etnie più rappresentate nelle carceri italiane sono i marocchini con 3.326 unità, i rumeni con 2.267, gli albanesi con 1.929, i tunisini con 1.564. Rispetto al totale elevato delle presenze in Italia di immigrati regolari emerge come sia bassissimo il numero dei filippini, pari a soli 32 detenuti, di cui quattro donne. Da segnalare la presenza di 11 statunitensi, 71 iracheni e quattro afgani.
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