Sbarchi, da gennaio soccorsi in 4.122
Dal primo gennaio al 10 luglio 2007 le capitanerie di porto hanno soccorso 4.122 stranieri che tentavano di raggiungere via mare le coste italiane. Nell'intero 2006 il numero dei soccorsi era stato complessivamente di 17.671. Ieri sono arrivate a Lampedusa 259 persone ed è ripreso il ponte aereo per "svuotare" il centro di permanenza, dove erano ormai ammassati in 900. Questo malgrado i due naufragi avvenuti mercoledì, che hanno causato 5 morti. Su uno degli incidenti la procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta
PALERMO - I naufragi e le stragi nel Mediterraneo non fermano le “carrette del mare” tra le coste nord africane e la Sicilia. Anche ieri un vecchio peschereccio è approdato a Lampedusa con il suo carico di immigrati: 259, tra cui 16 donne. Anche loro sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza dove in poche ore il numero delle "presenze" è schizzato a quota 900, in una struttura che può contenere al massimo 190 persone. E' stato immediatamente attivato un ponte aereo che nel corso della giornata ha trasferito circa un terzo degli extracomunitari verso altri Cpt. E accanto ai maxi sbarchi si registrano anche iniziative 'mini', come quella dei cinque stranieri approdati sull'isolotto di Lampione con una piccola barca in vetroresina.
Per altri la traversata si è conclusa in tragedia. Sulla coperta della nave militare Sfinge, giunta nel pomeriggio a Porto Empedocle, sono stati allineati i cadaveri di cinque vittime, tra cui un bambino, degli ultimi due naufragi avvenuti l'altroieri. Il primo in acque libiche, con 14 superstiti tratti in salvo dal peschereccio italiano Monastir (oltre a un cadavere recuperato e 11 dispersi); il secondo a 40 miglia da Lampedusa, con la Corvetta della Marina che ha ripescato i corpi di quattro vittime e 22 naufraghi.
Proprio su quest'ultima tragedia la Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta che punta ad accertare le cause del capovolgimento del barcone, avvenuto durante la manovra di accostamento da parte della Sfinge, protagonista di numerosi salvataggi. I reati ipotizzati sono quelli di naufragio colposo e omicidio colposo. La nave resterà ferma a Porto Empedocle, fino a quando non saranno eseguite alcune perizie sullo scafo per accertare eventuali collisioni.
Ha ripreso invece il mare per la sua battuta di pesca, dopo avere consegnato alla nave della Marina i 14 scampati al disastro, il peschereccio di Mazara del Vallo Monastir. "Erano in 26 su un piccolo guscio - racconta il comandante, Nicola Asaro - quando ci siamo avvicinati per soccorrerli hanno cominciato ad agitarsi, cercando di salire subito a bordo. Ho gridato: 'uno alla volta'. Un attimo dopo la barca si è rovesciata e molti di loro sono annegati sotto i nostri occhi".
Si è risolta positivamente la vicenda del peschereccio tunisino dirottato l'altroieri da un gruppo di stranieri, che si erano ribellati alla prospettiva di essere riportati indietro. I 24 extracomunitari, tra cui donne e bambini, dopo una lunga trattativa hanno accettato di salire a bordo della motovedetta tunisina Bizert. Gli immigrati facevano parte di un unico gruppo, formato da numerosi nuclei familiari che erano stati costretti a separarsi. Quindici uomini, rimasti sul gommone, erano infatti stati soccorsi da una motovedetta italiana. Gli altri, terrorizzati dalla prospettiva di tornare in Tunisia, avevano minacciato l'equipaggio del motopesca intimando loro di portarli in Italia dai familiari.
"Inviare la Marina per fermare gli sbarchi sarebbe inutile e servirebbe solo a rendere il viaggio degli immigrati più comodo". Lo ha detto ieri il ministro dell'Interno Giuliano Amato, ricordando poi che "con la Libia stiamo lavorando con un livello di concretezza molto avanzato per il pattugliamento congiunto delle coste, che scoraggi l'ingresso in mare dei natanti. Ma la Libia accetta l'avvio di questa operazione solo se contestualmente parte il controllo sulla sua frontiera sud".
Fra il primo gennaio e il 10 luglio 2007 le capitanerie di porto hanno soccorso in acque italiane 4.122 stranieri. I soccorsi nell'intero 2006 erano stati 17.671, mentre nel 2004 si era raggiunto il picco di 20.067. I dati sono stati presentati dal comandante generale della capitaneria di porto, Raimondo Pollastrini.
Gli stranieri soccorsi dal '92 sono stati 119.495. Pollastrini ha detto che il maggiore impegno è quello sulle coste siciliane, ma in effetti negli ultimi mesi si è aperto un altro fronte dell'immigrazione anche in Sardegna, dove cominciano ad arrivare navi da Algeria e Senegal. Proprio stamattina verso mezzogiorno al largo di Teulada è stata avvistata una piccola imbarcazione con a bordo alcuni immigrati. Un mezzo della Capitaneria di Porto è diretto sulla zona mentre un elicottero della Guardia di finanza ha intercettato l'imbarcazione.
(ANSA)
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