Ddl Amato-Ferrero
La Riforma torna in Consiglio dei Ministri
È uno dei punti dell'ordine del giorno di domani. Poi il testo verrà inviato al Parlamento
ROMA - La riforma dell'immigrazione tornerà domattina per qualche ora sul tavolo del governo prima di essere inviata al Parlamento.
È improbabile che questa volta il ddl delega Amato-Ferrero catalizzi la discussione in Consiglio dei Ministri, se si considera che al primo punto dell'ordine del giorno compare il documento di programmazione economica e finanziaria, e comunque bisogna tener presente che si tratta del secondo passaggio del testo tra le mani dell'esecutivo. Averlo fissato in una giornata piena come quella di domani sembra confermare che sarà quasi una formalità, che non comporterà modifiche di rilievo.
Del resto, dal via libera del 24 aprile a aggi, solo Regioni, Province e Comuni si sono espresse sulla riforma dell'immigrazione, con un parere positivo a maggioranza nel corso dell'ultima Conferenza Unificata. Fuori dal coro si sono chiamate Lombardia, Veneto, Sicilia e Molise, cioè tutte le amministrazione con una giunta di centrodestra, l'ennesimo presagio di ciò che attende il testo alla Camera e al Senato.
Ad accompagnare il parere della Conferenza Unificata, c'è anche un documento tecnico che chiede al governo tre interventi: potenziare il ruolo di programmazione degli enti locali, prevedere un unico fondo per gli interventi in materia di immigrazione anzichè frammentare le risorse per quante sono le declinazioni del fenomeno e ridefinire il ruolo e i poteri dei consigli territoriali dell'immigrazione. Tutti rilievi che potranno essere accolti, più che in un poca probabile riscrittura in Consiglio dei Ministri, nel corso del lungo viaggio che attende la Amato- Ferrero.
Elvio Pasca
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