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UE: Libro Verde sul futuro del Sistema Comune Europeo di Asilo, programmaintegra.it, 07/06/07

 

UE: Libro Verde sul futuro del Sistema Comune Europeo di Asilo

La Commissione Europea ha pubblicato ieri il Libro Verde sul futuro del Sistema Comune Europeo di Asilo (CEAS) per riflettere su quello che sarà il futuro assetto europeo a seguito dell’armonizzazione delle politiche nazionali in materia di asilo. 

 

 



Il Sistema Comune Europeo di Asilo (CEAS), così come definito dal Consiglio Europeo di Tampere e dal Programma dell’Aja, si compone di due fasi: la prima, diretta all’armonizzare gli ordinamenti degli Stati membri sulla base di norme minime comuni, è ormai conclusa. 
Entro la fine del 2010 dovranno invece essere adottati, secondo quanto previsto dal Programma dell’Aja,  gli strumenti normativi della seconda fase.
Prima di giungere a nuove proposte, con il Libro Verde la Commissione Europea ha aperto un ampio dibattito volto a riflettere sul futuro assetto del Sistema Comune Europeo di Asilo, invitando tutti i soggetti a esprimersi in proposito presentando proposte in merito.
Obiettivo perseguito nella prima fase del CEAS era l’armonizzazione delle normative nazionali degli Stati Membri sulla base di standard minimi comuni. Durante questa fase si è giunti all’adozione del Regolamento (EC) 343/2003 – il “Regolamento Dublino”, della Direttiva 2003/9/EC  - la “Direttiva sulle Condizioni di Ricezione”, della Direttiva 2004/83)EC – la cosiddetta “Direttiva sulle Qualifiche” e la Direttiva 85/2005/EC – la “Direttiva sulle Procedure di Asilo”. Questi strumenti normativi puntano a offrire alle persone che ne hanno reale bisogno una maggiore protezione alle stesse condizioni in ogni Stato Membro e a garantire soluzioni eque ed efficienti a coloro che non hanno necessità di una protezione.
Come definito dal Programma dell’Aja, obiettivo del CEAS è la definizione di una procedura di asilo comune a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea da attuare prima della fine del 2010 con l’adozione di appositi strumenti normativi da parte delle Istituzioni comunitarie.
Nell’ambito della seconda fase, si dovrà addivenire alla realizzazione di alti standard comuni di protezione, una maggiore equità nel sistema di protezione dei rifugiati all’interno dell’UE e la garanzia di un più alto grado di solidarietà tra gli Stati Membri. 
Il Libro Verde adottato dalla Commissione europea individua una serie di nodi critici da affrontare, in particolare identifica quattro aree tematiche principali: gli strumenti normativi, le misure di accompagnamento e adempimento, la solidarietà e condivisione delle responsabilità, la dimensione esterna dell’asilo.
Il raggiungimento di tali obiettivi avrà lo scopo di colmare il gap tra l’attuale sistema di asilo e l’armonizzazione normativa basata sugli alti standard di protezione avvicinando le legislazioni nazionali in particolare rispetto norme inerenti le procedure applicate alle frontiere, le procedure di appello, i diritti e i benefici connessi alla protezione.
Includere tra gli elementi del mandato del CEAS una singola procedura per la valutazione delle domande di asilo e della protezione sussidiaria è il passo da compiere per la costituzione di una procedura di asilo comune.
Il percorso verso l’armonizzazione della normativa comunitaria in materia di asilo deve inevitabilmente passare per l’armonizzazione  delle procedure di asilo nella prospettiva di migliorare la qualità del sistema decisionale attraverso il ravvicinamento dei meccanismi adottati dai singoli Stati e delle giurisprudenze nazionali. E’ necessario sviluppare linee guida comuni sull’interpretazione e l’applicazione di differenti aspetti procedurali e sostanziali dell’aquis dell’asilo dell’Unione Europea, garantendo un supporto adeguato per lo sviluppo della cooperazione pratica comune e, come previsto dal Programma dell’Aja, trasformare le strutture impegnate nella cooperazione in un ufficio europeo di supporto, prevedendo attività formative e sostegno agli Stati Membri nella definizione dei sistemi di asilo e nel recepimento degli obblighi connessi a fattori come la collocazione geografica.
Infine è importante percorrere strade per accrescere il contributo dell’UE a un regime di protezione internazionale più accessibile, equo e efficace.
Tutte le Istituzioni dell’Unione Europea, le autorità nazionali, regionali e locali, i paesi candidati, i paesi terzi, le organizzazioni intergovernative e non governative, tutti gli attori statali e coloro che prestano servizi nelle procedure di asilo, le università, i partner sociali, le organizzazioni della società civile e tutti gli individui sono invitati a portare il loro contributo alla consultazione.
Nel primo trimestre 2008 la Commissione pubblicherà un piano strategico basato sull’esito della consultazione, per delineare le modalità di attuazione del Sistema Comune Europeo di Asilo e precisare il relativo calendario.

Fonte: sito ufficiale dell’Unione Europea

 

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