Droghe leggere: sarebbe un crimine tornare alla legge Fini-Giovanardi

Dichiarazione di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone

"Sarebbe un crimine tornare alla legge Fini-Giovanardi e trattare allo stesso modo consumatori e spacciatori di droghe leggere e pesanti. Il tutto a un mese dall'abrogazione della legge da parte della Corte Costituzionale. Le galere sono strapiene di persone che vi sono finite dentro per colpa di quella legge che è una legge che va contro le famiglie. Chiedetelo ai familiari di Stefano Cucchi. Circa il 40% dei detenuti è dentro per una imputazione o condanna relativa alla violazione delle norme sulle droghe. Il fatto che Carlo Giovanardi sia un pezzo della maggioranza non deve condizionare un percorso di riforme che guardi in avanti. A maggio la Corte europea ci condannerà centinaia di volte per tortura, qualora ricominciassimo a riempire le galere di consumatori.
Il 27 marzo verrà in visita in Italia Barack Obama. Si riascoltino le sue parole ragionevoli sulle droghe leggere. Si guardi a come il Colorado ha deciso di legalizzarle. Si sottragga il tema all'ideologismo penale. Invitiamo tutti i parlamentari, gli uomini e le donne dello spettacolo, delle professioni, della cultura a fare outing, a dire che anche loro da giovani o non da giovani hanno consumato marijuana o hashish. Invitiamo tutti a distinguere tali sostanze dall'eroina, dalla cocaina, dalle droghe sintetiche. Altrimenti tratteremo milioni di ragazzi innocenti come criminali. Infine si ascoltino le parole di quei giudici che ci dicono come la proibizione sia un regalo alla criminalità organizzata."