Questioni penitenziarie

COMUNICATO STAMPA Appello del Difensore civico di Antigone (Simona Filippi) alla Procura della Repubblica di Siracusa: chiudete le indagini sulla morte di Alfredo Liotta

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Tre anni e mezzo fa, il 26 luglio 2012, Alfredo Liotta veniva trovato cadavere in una cella della C.C.di Siracusa.
 
All’inizio la causa della morte veniva attribuita ad un presunto sciopero della fame di cui non verrà invece trovata traccia nel diario clinico.
 
In un esposto depositato a luglio 2013, il Difensore civico di Antigone denunciava i molti aspetti oscuri e contraddittori delle cause che hanno portato alla morte di Alfredo: quali interventi sono stati realizzati per i problemi fisici e psichici del detenuto considerati solo “strumentali” dal personale sanitario?
 
Perché, di fronte al grave dimagrimento di Alfredo, che già dal 2 luglio 2012 “non riusciva più a stare in posizione eretta”, non sono stati disposti neanche quei minimi accertamenti come la misurazione del peso o il monitoraggio dei parametri vitali? 

E perché dinnanzi al precipitare degli eventi, non è stato disposto un trattamento sanitario obbligatorio?
Arriviamo a novembre 2013 e la Procura della Repubblica di Siracusa iscrive dieci persone nel registro degli indagati tra Direttrice del carcere, medici, infermieri e perito nominato dal Tribunale.
Dopo sei mesi, il 23 giugno 2014, in modo tempestivo il collegio dei periti nominati deposita la relazione.
Perché ad oggi la Procura non ha ancora provveduto alla chiusura delle indagini?
 
Chiediamo con forza la chiusura delle indagini per evitare che ancora una volta quando parliamo di ingiuste morti dentro alle carceri sia la parola “prescrizione” a mettere fine alla vicenda.
 
 

 

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